Si sta avvicinando il giorno di Pasqua, se vuoi preparare l’uovo in casa, ecco gli errori che non devi assolutamente commettere.
Si sa, le uova di Pasqua sono il simbolo di questa festa, sia per i più piccoli che per gli adulti. Anche dopo una certa età rinunciare al gusto del cioccolato, diventa molto difficile.
E poi, scambiarsi le uova di Pasqua è una tradizione antichissima, molto più di quello che si può pensare. Questo perchè l’uovo ha avuto tratti simbolici sin dai tempi antichi: ha spesso rivestito il ruolo del simbolo della vita in sé, ma anche della sacralità.
Così la tradizione del dono di uova – non di cioccolato all’inizio, ma di gallina – è documentata già tra gli antichi Persiani (e poi dagli Egizi): qui indicava l’avvento della primavera e la “ripetizione della nascita esemplare del Cosmo, l’imitazione della cosmogonia”.
L’usanza delle uova di Pasqua poi è iniziata con l’avvento del cristianesimo, tra i primi cristiani della Mesopotamia, che macchiarono le uova con la colorazione rossa “in ricordo del sangue di Cristo, versato alla sua crocifissione”. Queste, quindi, assunsero una veste anche religiosa: indicavano la resurrezione.
Ancora oggi, comunque, l’uovo di Pasqua è rimasto un simbolo della nostra tradizione pasquale, ma se stai pensando di prepararlo in casa devi sapere che ci sono degli errori che dovresti assolutamente evitare.
Preparare l’uovo di Pasqua in casa non è facilissimo e spesso si può incorrere in errori che ne compromettono la riuscita.
Ma se hai voglia di provarci, non demordere: il fatto che non sia facilissimo non significa che sia impossibile e di sicuro sapere già in partenza come non sbagliare ti può essere d’aiuto.
Quindi se vuoi preparare le tue uova di Pasqua a casa, ecco gli errori che non devi assolutamente commettere. E se hai intenzione di preparare quelle al cioccolato al latte, ecco come potrai riutilizzarle se ti dovessero avanzare anche dopo Pasqua.
Quando scegliamo la tavoletta di cioccolato, per capire che è quella giusta per noi, dobbiamo guardare sull’etichetta se è specificata la provenienza e la percentuale di cacao presente. È poi importante assicurarsi che non ci siano grassi differenti dal burro di cacao.
Il temperaggio è una pratica che si attua per riassestare gli elementi che compongono il cioccolato – cioè burro di cacao, massa di cacao e zucchero – dopo averlo sciolto.
Ma come si fa? Scaldandolo (per scioglierlo), raffreddandolo e riportandolo ad una temperatura di utilizzo. Qual è quella giusta? Non ne esiste una “universale”, perchè varia a seconda del tipo di cioccolato. La temperatura finale deve essere di 28°C per il bianco, 29/30°C per il latte e 31°C per il fondente. E sono da tenere perfettamente a mente, non possiamo assolutamente sbagliare.
Premettiamo subito che l’uovo di Pasqua con cioccolato bianco è il più difficile in assoluto da fare in casa ed è quello per cui è più facile fare errori ed avere un prodotto non eccellente.
Questo perchè prepararlo implica una certa conoscenza e dimestichezza con il cioccolato, che ovviamente non tutti abbiamo e che si acquisisce con il tempo, quindi lo sconsigliamo in ogni caso a chi è alle prime armi (soprattutto chi quest’anno si cimenterà nella sua preparazione per la prima volta).
È bene ricordare che il cioccolato bianco ha bisogno di temperature molto basse di lavorazione. In genere in laboratorio lavorano a circa 20°C, ma spesso l’ambiente casalingo è più caldo e quindi non è idoneo a questa preparazione.
Se vogliamo aggiungere altri ingredienti a quelli base – come ad esempio l’arancia, tanto per citarne uno – dobbiamo tenere a mente una cosa ben precisa. Devono essere tutti ingredienti secchi, altrimenti senza umidità si rischia di alterare la composizione del cioccolate e di farlo diventare di consistenze non idonee alla lavorazione delle uova.
Che, tradotto, significa che a quel punto dobbiamo rinunciare a preparare un uovo di Pasqua a causa di un nostro errore banale e di certo non è questo che vogliamo.
Quali sono gli strumenti giusti? Una spatola a gomito ed una grossa piatta per agevolarci nel raffreddamento del cioccolato mentre lo spatoliamo, appunto, sul tavolo.
Molto utile anche un leccapentole – cioè la spatola in gomma, comunemente chiamata anche “marisa” – che serve per raccogliere al meglio il cioccolato.
La questione qui è molto semplice: se uniamo male le due metà – e non combaciano perfettamente – avremo un uovo asimmetrico, esteticamente non piacevole da vedere ed anche facile da rompere.
Come fare per prevenire e non incorrere in questo errore (gravissimo)? Dobbiamo sciogliere leggermente i bordi e farli combaciare tra di loro tenendoli appoggiati con le mani fino a che il cioccolato non diventa nuovamente duro.
C’è una regola non scritta che usano i pasticcieri e che dovremmo usare anche noi copiandoli. Non si mischiano diversi tipi di cioccolato per poi lavorarli tutti insieme, al limite si possono fare più strati, oppure si possono utilizzare tipi di cioccolato differenti per “costruire” i due lati da unire.
Questo anche visivamente può essere molto carino e particolare e poi il mix di sapori può essere davvero squisito.
Poi con la decorazione poi ci possiamo sbizzarrire: lì possiamo usare tutti i tipi di cioccolato che vogliamo, così come anche altri ingredienti, facendo però attenzione a quello di cui parlavamo sopra.
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