Panna e panna da montare non sono la stessa cosa: ecco perché - mammeincucina.it
Non tutti i tipi di panna sono uguali e non possono essere usati allo stesso modo in cucina: scopriamone insieme tutti i segreti.
La panna è uno degli ingredienti più utilizzati in cucina, sia per le preparazioni dolci che per i piatti salati. La sua versatilità la rende un vero jolly tra i fornelli, ma non tutte le panne sono uguali.
Ne esistono diverse tipologie, ognuna con caratteristiche specifiche e utilizzi differenti. Per scegliere quella giusta, è fondamentale conoscere le differenze principali: dal contenuto di grassi al metodo di lavorazione, fino alla conservazione e al sapore. Vediamo insieme quali tipi di panna esistono e come si usano.
Partiamo dalla panna fresca, ottenuta dalla scrematura del latte e sottoposta a pastorizzazione. Si conserva in frigo per pochi giorni ed è perfetta sia montata per i dolci, sia nelle ricette salate.
La sua percentuale di grassi è intorno al 30%, il che la rende particolarmente cremosa. Quando viene montata, diventa la classica panna montata, che possiamo preparare a casa o acquistare già pronta, anche in versione spray.
Un’altra tipologia molto diffusa è la panna da cucina, che subisce un processo di sterilizzazione che ne riduce il sapore e il contenuto di grassi (circa il 20%). Questa panna, ideale per ricette salate, è più densa ma non adatta a essere montata.
Simile alla panna da cucina è la panna UHT, trattata ad altissime temperature perché abbia una lunga conservazione a temperatura ambiente. Anche in questo caso, esiste sia in versione neutra che zuccherata, e può essere montata se necessario.
Oltre alle varianti più comuni, esistono anche panne dalle caratteristiche più particolari. È il caso della panna acida, ottenuta dalla fermentazione del latte.
Ha un contenuto di grassi ridotto (tra il 15% e il 20%) e un sapore caratteristico, acidulo e deciso. In Italia è meno diffusa, mentre è molto apprezzata nei Paesi anglosassoni, dove è nota come sour cream. Da non confondere con la crème fraîche, che è più grassa (circa il 30%) e meno aspra.
Per chi è intollerante al lattosio esiste la panna delattosata, una panna fresca in cui il lattosio viene scisso nei suoi zuccheri più semplici (glucosio e galattosio), rendendola più digeribile e leggermente più dolce.
C’è poi la panna vegetale, realizzata senza latte vaccino. Si ottiene da grassi di origine vegetale, come soia, cocco o riso, ed è perfetta per chi segue una dieta vegana o ha intolleranze. Nonostante l’assenza di latte, si può montare perfettamente e si presta sia per dolci che per piatti salati.
Ora conosci tutti i tipi di panna, non ti resta che scegliere il tipo più adatto alla tua prossima ricetta. Ma sai che la panna la puoi fare anche in casa? Ti lascio qui la ricetta, provala e vedrai che risultato!
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