Come cucinare i carciofi ed evitare che diventino duri: non lo sanno tutti

Come cucinare i carciofi ed evitare che diventino duri: ti svelo alcune dritte per non commettere più errori

Alla giudia, alla romana, fritti o in padella. In qualunque maniera li si cucini, i carciofi sono sempre una sicurezza per gli amanti di questa verdura. La quale, se preparata nella maniera giusta, è in grado di impreziosire qualunque piatto.

Qualche tempo fa, a questo proposito, ci era capitato di suggerirti una ricetta che definire strepitosa è riduttivo. Una lasagna a base di provola e carciofi in grado di mettere d’accordo tutti a tavola: persino eventuali commensali vegetariani.

Per cucinare questa verdura, ciò nonostante, è bene conoscere una lunga serie di regole che, se messe in pratica, possono davvero fare la differenza. È fondamentale che tu le conosca per servire una prelibatezza a base di carciofi degna di questo nome.

Come cucinare i carciofi ed evitare che diventino duri: i suggerimenti

Il più grande timore, quando ci mettiamo davanti ai fornelli per cucinare i carciofi, è che, al netto dell’impegno, questi ultimi possano risultare duri al palato. Per evitare che si verifichi una situazione di questo genere entrano in gioco dei piccoli trucchetti che è bene che tu conosca.

Innanzitutto, non trascurare di far fuori la parte finale delle foglie dei tuoi carciofi, che siano con o senza spine. Sebbene in molti facciano l’errore di conservarla, infatti, si tratta di una parte dalla consistenza piuttosto dura, per non dire simile al cuoio. Ragion per cui, se desideri che i tuoi carciofi non risultino duri, abbi cura di eliminarla senza alcun ripensamento.

L’altro errore nel quale tendi a incappare spesso è quello di non eliminare le bratte esterne. Siamo sicuri che ti sia capitato spesso di succhiare le foglie dei carciofi per mangiare la parte interna, più tenera, per poi lasciare sul piatto quella esterna. Ebbene: se desideri evitare ai tuoi commensali un’incombenza di questo genere, abbi cura di scartare le foglie esterne. Le quali, al netto dei minuti di cottura, rimarranno comunque dure.

Carciofi: come comportarsi con i gambi

Quando ti dedichi alla pulizia dei carciofi, una delle operazioni che potresti compiere è proprio quella di eliminare i gambi per gettarli nel cestino dell’umido. Te lo dico a caratteri cubitali: nulla di più sbagliato.

I gambi, infatti, sono una delle parti del carciofo che più meriterebbe di finire in pentola. Ciò nonostante, essendo ricoperti da uno strato filamentoso, è importante che, tramite l’ausilio di un pelapatate, ne elimini ogni traccia, fino a che non avrai raggiunto la parte centrale del gambo.

Quest’ultimo, una volta “ripulito”, potrà finire in padella spezzettato. Oppure, come accade per i carciofi alla romana, potresti semplicemente lasciarlo attaccato al resto dell’ortaggio e farlo cuocere con lo stesso. Un trucchetto che si rivelerà formidabile in termini di presentazione estetica del piatto.

Cuore del carciofo: come va trattato

Parlando del cuore, ovvero la parte centrale del carciofo, ti sarà capitato parecchie volte di imbatterti nella famosa “barba”, ovvero filamenti secchi e tutt’altro che gradevoli al gusto. Non c’è neanche bisogno che ti dica cosa fare: questa parte va assolutamente eliminata.