Quattro Ristoranti, conosci il reale funzionamento del programma condotto da Alessandro Borghese? Te lo sveliamo noi
Si potrebbe definirlo un vero e proprio “viaggio nelle cucine italiane”. La primissima puntata di Quattro Ristoranti, format ormai consolidato dell’emittente Sky, andava in onda nel lontano 2015. Alessandro Borghese, già noto per via di altre trasmissioni a sfondo culinario che lo vedevano protagonista, ricevette la definitiva consacrazione proprio grazie al nuovo format.
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Chiunque saprebbe descrivere come funziona la sfida tra ristoratori condotta da Borghese. Quattro ristoranti, tutti della medesima area di provenienza, si sfidano a colpi di ricette che devono essere in grado non solo di colpire il palato di chef Borghese, ma anche degli altri concorrenti.
Location, menu, servizio, conto e categoria special. Queste le cinque voci che i protagonisti, Borghese compreso, sono chiamati a giudicare. Ma è realmente tutto qui quello che accade nel format? Per scoprirlo non ci resta che andare a scandagliare una vecchia intervista rilasciata dal celeberrimo cuoco.
Quattro Ristoranti, come funziona davvero: parla chef Alessandro Borghese
A grandi linee, il funzionamento del format è esattamente quello che abbiamo appena descritto. Ma qual è l’opinione che Alessandro Borghese, in tanti anni di Quattro Ristoranti, si è fatto del programma? Solamente le parole che lo chef pronunciò durante una vecchia intervista ci aiutano a ricostruirla.
Quando gli chiesero se si fosse stancato del format (all’epoca, Quattro Ristoranti era in onda da sette anni), il ristoratore rifilò un secco ‘no’. “Il programma è una vena infinita di possibilità – rispose -. Mi ha fatto conoscere il mondo della ristorazione e la diversità della nostra cucina. Storie, ricette, persone… si potrebbe andare avanti per decenni“.
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C’è un aspetto di Quattro Ristoranti, però, che lo chef ha ammesso di non riuscire a tollerare. “Quando i concorrenti iniziano a giocare in modo eccessivamente sporco, facendo commenti figli di strategia“, ha confessato.
Come funzionano le selezioni per Quattro Ristoranti? Chef Borghese vuota il sacco
Sono gli aspiranti concorrenti ad avanzare la domanda di candidatura, oppure gli autori di Quattro Ristoranti a scovare le attività più in linea con il concept della trasmissione? “Un po’ e un po’“, ha rivelato Alessandro Borghese stesso.
Negli anni in cui la trasmissione ha iniziato ad acquisire sempre più popolarità, illustra lo chef, hanno cominciato a fioccare candidature da parte dei ristoratori stessi. Desiderosi, più che di vincere il premio in denaro, di guadagnare pubblicità tramite la partecipazione al programma. “Chi partecipa ha automaticamente il ristorante pieno per un tempo indeterminato – la spiegazione di Borghese -. Non si partecipa soltanto per i 5 mila euro“.
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Un’altra chicca, svelata sempre dallo chef, è quella che concerne il famoso “ribaltone” che sarebbe nelle mani del presentatore stesso. Quest’ultimo ha davvero la possibilità di sovvertire le regole del gioco e di far vincere un ristoratore che abbia ottenuto un punteggio più basso dei colleghi? Scopriamolo.
“Ribaltare il gioco? Le cose non stanno così”
Non è vero – o meglio, non è sempre vero – che le sorti del gioco sono in mano ad Alessandro Borghese. È stato lo stesso chef a svelare come, in realtà, funzioni la proclamazione del vincitore: “Io non ho davvero la possibilità di ribaltare il risultato se non ci sono i numeri sufficienti e far vincere chi decido io. Ci vogliono le condizioni matematiche“.