Tutti sappiamo che l’alcol è un pericolo per la salute, ma nello stesso tempo la soluzione non è assolutamente facile da trovare.
Il mondo della salute e delle linee guida alimentari è spesso attraversato da conflitti che non riguardano solo gli scienziati, ma anche le industrie e gli interessi economici. Quando si parla di alcol, questo tema si fa particolarmente delicato, proprio per la potenza delle industrie che hanno interessi rilevanti in questo settore. Il discorso si può generalizzare: tante industrie incidono sulla salute pubblica.

Per fare un esempio, negli anni l’industria alimentare ha cercato in tutti i modi di distorcere la verità sulle diete sane, temendo che una maggiore consapevolezza dei consumatori potesse minacciare i propri profitti. Questo stesso gioco di potere si riflette quando si parla di bevande alcoliche, una parte fondamentale dell’economia, ma anche un rischio per la salute.
Quali sono i danni che provoca l’alcol
Nonostante le prove scientifiche mostrino chiaramente i pericoli legati al consumo di alcool, come l’insorgenza di tumori, malattie gastrointestinali, e patologie psichiche, il tema è quasi un tabù sotto diversi aspetti. Da sempre, si considera l’alcol un problema, con il rischio che aumenta in modo proporzionale alla quantità di alcol consumato.
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Le autorità sanitarie sono consapevoli del rischio, ma non sempre sono libere di comunicare il messaggio con la necessaria chiarezza. Se da un lato esistono evidenze scientifiche che consigliano di evitare completamente l’alcol, dall’altro non è facile per i governi sfidare l’influenza di un’industria che sostiene un’enorme fetta dell’economia nazionale. C’è dunque un vero e proprio conflitto di interessi.
Eppure le alternative ci sono, come spiega uno studio secondo il quale bere una birra (analcolica) al giorno toglie il medico di torno. Il conflitto tra capitale e salute si riflette anche sul tema dell’alcol: pensiamo all’Italia, dove l’industria vitivinicola gioca un ruolo di primo piano, e spesso le linee guida vengono formulate tenendo conto anche degli interessi economici.
Cosa fa l’alcol al nostro organismo
La comunicazione istituzionale dovrebbe privilegiare la salute pubblica, enfatizzando che il rischio zero esiste solo quando non si beve affatto e dunque smentendo le varie tesi sul consumo moderato. Alcune pubblicazioni suggeriscono che bere in modo moderato possa avere effetti positivi, come un rischio ridotto di mortalità per alcune persone. Ma non c’entra l’alcol.

La scienza avverte che questo è di fatto un luogo comune e anzi che la longevità non dipende dall’alcol, ma da fattori correlati come lo stile di vita sano e una maggiore consapevolezza. La realtà è che la salute rischia di essere compromessa ogni volta che si beve. La ricerca non lascia spazio a dubbi: la migliore scelta per la nostra salute è non bere affatto.
Eppure non solo si continua a bere, ma il dibattito continua, e le linee guida alimentari restano soggette a influenze esterne che rendono difficile un cambiamento reale. I consumatori devono essere informati correttamente ed è bene che le istituzioni abbiano il coraggio di promuovere politiche che tutelino veramente la salute pubblica, senza cedere alle pressioni delle grandi industrie.