Se avete acquistato questi fichi secchi di provenienza turca, non mangiateli assolutamente (Mammeincucina.it)
Un richiamo alimentare importante è stato recentemente emesso riguardo ai fichi secchi prodotti in Turchia e venduti in Italia.
I richiami alimentari sono una misura preventiva per garantire la sicurezza dei consumatori e per evitare rischi per la salute: ce n’è davvero per tutti i gusti, perché alcuni cibi venduti nei supermercati possono essere pericolosi per la salute. Tra i principali da evitare ci sono il pollo polacco contaminato da salmonella, agrumi (mandarini, pompelmi) e peperoni dalla Turchia.
Troviamo poi le arance dall’Egitto, pepe nero brasiliano e semi di sesamo dall’India, e molto altro: c’è del cibo pericolosissimo in vendita nel supermercato sotto casa, attenzione agli acquisti che facciamo dunque. Sempre nella lista nera, ci sono fichi secchi, pistacchi e arachidi contengono sostanze nocive come etilene e aflatossine. A proposito di fichi secchi, l’ultimo richiamo alimentare riguarda proprio questi.
Si tratta nello specifico dei fichi secchi nella confezione da 250 grammi a marchio Fatina, prodotto da Pagysa A.S.. Questo richiamo riguarda una problematica riscontrata nella presenza di Ocratossina A, un micotossina che può essere dannosa per la salute, oltre il limite stabilito dalla normativa europea. Nello specifico, il prodotto ha lotto 350021021/1-11-231 e la scadenza fissata a giugno 2025.
L’azienda coinvolta nel richiamo si occupa della produzione e distribuzione di prodotti alimentari, inclusi frutta secca e altri alimenti confezionati, e ha sede a Izmir, in Turchia. Il prodotto specifico, ovvero i fichi secchi, sono poi commercializzati in Italia dalla ditta Murano SpA di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, con il marchio che è appunto Fatina.
Come detto, la quantità di Ocratossina A riscontrata nel prodotto supera il limite consentito dal Regolamento UE 2023/915. L’esposizione prolungata o elevata a questa sostanza può avere effetti negativi sulla salute, in particolare sul sistema renale. Il richiamo riguarda esclusivamente il lotto specifico dei fichi secchi e non implica altri lotti o altri prodotti della stessa azienda.
Questo significa che i consumatori, evitando di farsi prendere dal panico, devono controllare attentamente le etichette della confezione per verificare il codice di lotto e la data di scadenza. Se corrispondono a quelli indicati nel richiamo, non bisogna assolutamente consumare il prodotto e il consiglio primario è di riconsegnarlo al punto vendita dove è avvenuto l’acquisto, per essere rimborsati.
La contaminazione da Ocratossina A oltre i limiti consentiti è un rischio serio, ma facilmente evitabile seguendo le istruzioni fornite. Assicuratevi dunque di restituire il prodotto e di non consumarlo per proteggere la vostra salute. Bisogna infine sapere che questa microtossina si trova di solito, oltre che nella frutta secca, nei cereali, nel caffè e nel vino, e può essere genotossica e cancerogena per il rene.
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