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Svezzamento dei bambini: come capire se sono pronti e cos’è l’effetto di estrusione

Come capire quando il bambino è pronto per essere svezzato? Cos’è l’effetto di estrusione? Facciamo insieme il punto.

I segnali per capire quando i bambini sono pronti per essere svezzati – mammeincucina.it

Il riflesso di estrusione è uno dei primi riflessi che i neonati sviluppano e rappresenta una parte fondamentale del loro comportamento alimentare nei primi mesi di vita. È anche un importante indicatore che permette ai genitori e ai pediatri di capire quando un bambino è pronto per iniziare lo svezzamento, ossia è pronto a introdurre (gradualmente) i cibi solidi nella sua alimentazione, oltre al latte materno o artificiale.

Cos’è il riflesso di estrusione

Bambina che mangia una banana – mammeincucina.it

Il riflesso di estrusione è un meccanismo naturale che si attiva quando qualcosa viene portato alle labbra del bambino. Quando si avvicina un oggetto, come il capezzolo materno, una tettarella o un cucchiaino, il bambino tende a spingere la lingua verso l’esterno. Questo comportamento è istintivo e ha lo scopo di facilitare la suzione e proteggere il bambino da eventuali soffocamenti. Durante i primi mesi di vita, questo riflesso aiuta il neonato a prendere il latte dal seno o dal biberon, assicurando che il bambino possa alimentarsi in modo sicuro e adeguato.

Ma quando si inizia a introdurre cibi solidi, il riflesso di estrusione può rendere difficile per i neonati ingerire cibo solido. Infatti, molti bambini tendono a spingere il cibo fuori con la lingua, ciò però non significa che quell’alimento non gli piaccia, ma probabilmente è il reflusso di estrusione è ancora attivo e che il bambino non sia ancora pronto per lo svezzamento.

Il riflesso di estrusione tende a sparire naturalmente tra i 4 e i 6 mesi di vita, e questo momento è uno dei segnali principali che indicano che il bambino potrebbe essere pronto per iniziare a mangiare cibi solidi. Ma bisogna tener conto che ogni bambino è diverso e il momento esatto può variare. Ci sono bambini che sono pronti ad essere svezzati prima dei sei mesi, altri invece potrebbero essere pronti nei mesi successivi. È importante non forzare il processo di svezzamento e rispettare i tempi del bambino, tenendo presente che lo sviluppo di ogni bambino segue un ritmo unico.

Il bambino è pronto per essere svezzato? I segnali da valutare

Oltre alla scomparsa del riflesso di estrusione, ci sono altri segnali che possono indicare che il bambino è pronto per iniziare a mangiare cibi solidi. Tra questi segnali ci sono:

  • Interesse per il cibo: il bambino potrebbe mostrare curiosità per il cibo che mangiano gli adulti, allungando la mano verso i piatti o osservando con interesse mentre qualcuno mangia.
  • Testa dritta: il bambino deve essere in grado di tenere la testa sollevata e stabile da solo. Questo è fondamentale per evitare il rischio di soffocamento durante l’alimentazione.
  • Sa stare seduto: il bambino dovrebbe riuscire a stare seduto con poco o nessun sostegno. Questa posizione aiuta a facilitare il passaggio del cibo dalla bocca allo stomaco.
  • Comincia a masticare: anche se i denti non sono ancora completamente sviluppati, il bambino inizia a fare dei movimenti simili alla masticazione con la bocca. Questo indica che il suo sistema digestivo è più maturo e pronto per cibi più consistenti.

Come iniziare lo svezzamento

Mamma che dà da mangiare al suo bambino – mammeincucina.it

Quando si decide di iniziare lo svezzamento, è fondamentale farlo gradualmente e con cibi facili da digerire, come puree di verdure o frutta. È consigliabile introdurre un cibo alla volta per osservare eventuali reazioni allergiche o intolleranze. Le porzioni devono essere piccole e il cibo dovrebbe essere ben triturato o frullato per facilitarne l’ingestione. Ti lascio qui una ricetta per dei biscotti eccezionali per la merenda dei bambini e anche una ricetta per un omogenizzato fatto in casa saporito e genuino.

Durante il processo di svezzamento, è sempre altamente raccomandato consultare il pediatra per avere consigli personalizzati sulla tempistica e sui cibi da introdurre. Il pediatra può valutare lo stato di sviluppo del bambino e fornire indicazioni su quali alimenti sono più adatti, in base all’età e alle esigenze specifiche.

Inoltre, ogni bambino ha un proprio ritmo di crescita, e non bisogna preoccuparsi troppo se il bambino non accetta subito i cibi solidi. È di fondamentale importanza rispettare i suoi tempi e continuare a offrire il cibo senza insistere troppo, in modo che il momento del pasto rimanga un’esperienza positiva. Con pazienza e attenzione, sarà possibile far scoprire al bambino nuovi sapori senza forzature, facilitando una relazione positiva con il cibo fin dai primi anni di vita.

Aurora De Santis

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