Antonino Cannavacciuolo è stato travolto dalle polemiche per uno scontrino shock. Ma cosa prevedeva il menù?
Quando si pranza o cena in un ristorante stellato di una grande firma della cucina italiana, in realtà si paga quello che si mangia o l’esperienza? C’è una bella differenza. Un piatto di pasta buono, infatti, resta un piatto di pasta buono. Tuttavia, subentrano in questi casi anche fattori secondari che poi così secondari non sono nemmeno.
A cominciare dalle materie prime alla location fino all’esperienza unica nel suo genere di poter mangiare in un ristorante stellato, tutto concorre a far lievitare il prezzo, specialmente se lo chef si chiama Antonino Cannavacciuolo. Eppure, lo stesso lo scontrino a tre zeri ha generato non poche polemiche sui social.
Insomma, il conto non era di certo alla portata di tutti, ma è anche vero che non tutti si possono permettere a priori di cenare a Villa Crespi che ha recentemente ottenuto la terza stella Michelin entrando così nella Gotha dei dodici ristoranti italiani tristellati. Ma cosa aveva di così speciale questo menù e perché sui social tantissimi non hanno gradito proprio il conto salatissimo?
Il nuovo menù di Antonino Cannavacciuolo che non piace al web è già un caso
Dal lunedì al venerdì è possibile assaggiare il nuovo menù ideato personalmente da Antonino Cannavacciuolo “Mettici l’anima“. Si tratta, però, di un menù complesso e che ha tra le varie portate lumache, zuppetta di fegato grasso, rane e anguille. Insomma, non proprio pietanze che si consumano ogni giorno e che lo stesso chef napoletano ha selezionato con cura come si legge nell’introduzione al menù sul sito di Villa Crespi.
“Se non puoi metterci l’anima, allora non farlo“, si legge sul sito. “Questa filosofia è imprescindibile in ogni aspetto delle nostre vite, e io l’ho sempre applicata alla cucina. Ed è così che ho immaginato il mio nuovo menu degustazione “Mettici l’anima”: una grande famiglia di abbinamenti audaci, appassionati, curati nel minimo dettaglio, sia culinario che estetico“.
Ed ecco che entra in gioco, come dicevamo prima, l’esperienza: una combinazione più unica che rara di ingredienti, sapori e aromi scelti e selezionati personalmente da Cannavacciuolo in una location da sogno come Villa Crespi bastano per pagare ben 525 euro a persona. Non è detto che sia ben accetto però. Su Twitter, infatti, è stato postato lo scontrino per due persone per un totale di 1050 euro.
“Ma chi mai sarebbe così sciocco da spendere una tale cifra per mangiare?“, ha commentato un utente. “Il vantaggio di essere poveri è che non si può essere infinocchiati in questo modo per una cena“, ha scritto qualcun altro. E sono solo alcuni dei commenti che non hanno gradito uno scontrino simile. Nonostante siano passate già diverse settimane dall’uscita del Tweet, ancora ad oggi il caso fa ‘discutere’, specialmente in contrapposizione con le critiche fatte a Benedetta Rossi sulla scelta di prodotti da discount.
Se da una parte c’è chi loda e appoggia le figure che, in qualche modo, prediligono prodotti ‘poveri’ e alla portata di tutti, c’è anche chi tenda a criticare questa scelta, pur tuttavia non potendosi comunque permettere percorsi d’esperienza come quelli offerti dallo chef Antonino. Che quindi, la verità possa stare nel mezzo?