Buonissimo e irresistibile, lo speck piace praticamente a chiunque. Ma sai come è fatto veramente? Preparati a rimanere senza parole!
Buono da solo, in compagnia di altri salumi e formaggi stagionati, o ancora sopra la pasta al pistacchio per quella nota super croccante e sfiziosa che non dispiace mai e poi mai, lo speck è una meraviglia, nonché un’eccellenza italiana di tutto rispetto. Quello di Alto Adige IGP, infatti, oltre alla qualità delle proteine nobili, col suo gusto dolce-aromatico intenso al punto giusto e la consistenza morbida, è un prodotto davvero pregiato
Ed è proprio il passaggio finale, ovvero l’affumicatura, a conferire un gusto unico nel suo genere. Il fumo, infatti, proviene da abete rosso e bianco, frassino o faggio – tutta legna pregiatissima – fondamentale per l’aroma intenso e persistente, caratteristico proprio dello speck altoatesino. Ma oltre alla sua conclamata bontà e genuinità, mangiare speck fa bene al nostro organismo.
Grazie, infatti, al suo alto contenuto proteico e alla bassa quantità di grassi saturi, questo salume può contribuire al mantenimento dei muscoli sani e forti. Ma non solo. Le vitamine del gruppo B – tra le quali niacina e la tiamina – possono essere di gran aiuto per il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. Ma ti sei mai chiesto come venga fatto, ma soprattutto cosa contenga?
Alla scoperta dello speck: ecco come viene prodotto
Ovviamente però, trattandosi di un prodotto abbastanza salato e contenente grasso, non si deve di certo esagerare con il suo consumo, altrimenti si rischia di aumentare i livelli di colesterolo nel sangue, nonché l’incidenza di malattie cardiovascolari. Ma sai come viene fatto veramente lo speck?
Partiamo intanto dall’etimologia della parola. Speck deriva da “spek“, ovvero il termine tedesco che significa grasso. Ma da quale animale viene prodotto? Prendendo in esame ancora una volta proprio lo speck Alto Adige IGP si usano solo ed esclusivamente le cosce di suini allevati in Alto Adige o nelle zone limitrofe per un salume di qualità.
E pur variando leggermente da regione a regione, il processo di produzione prevede sia la salatura che la stagionatura. La carne, infatti, viene salata con sale marino non iodato e aglio o pepe nero nella maggior parte dei casi, ma si possono usare anche altre spezie naturali.
Poi, si lascia stagionare lo speck per diverse settimane, fino a che non avrà ottenuto la maturazione ideale, e infine si affumica. Abbiamo già fatto cenno alla affumicatura, ovvero il passaggio finale, ma al contempo indispensabile per il sapore inconfondibile dello speck che ci piace tanto!