Pur sembrando un cibo innocuo molti non sanno cosa effettivamente contiene il pancarrè: ecco perché smetterai di mangiarlo.
Con la vita frenetica a cui tutti siamo sottoposti acquistare pane fresco ogni giorno, per tanti è davvero un’impresa difficile, ecco perché sempre più persone tengono in casa confezioni di pancarrè, pronto all’uso.
In questo modo, seppur confezionato, si può avere sempre del pane a disposizione per qualsiasi esigenza, dalla colazione alla merenda fino ai pasti principali. Peccato che molti non sanno cosa effettivamente contenga il pancarrè.
Essendo un prodotto confezionato non potremo mai equipararlo ad un pane fresco del fornaio, e nemmeno ad un pancarrè che potremo tranquillamente preparare in casa. Vediamo allora perché forse smetterai di mangiarlo dopo aver saputo gli ingredienti.
Ecco perché forse smetterai di mangiare il pancarrè
Pur essendo un tipo di pane apprezzato in molte parti del mondo, il pancarrè confezionato contiene alcuni ingredienti non adatti per essere consumati ogni giorno. Dalle tartine, ai sandwich, passando per un velo di marmellata spalmata sopra, sono davvero tanti i modi di consumare una fetta di pancarrè.
E spesso lo diamo in maniera inconsapevole anche ai nostri figli, pensando che in fondo non ci sia nulla di male se ogni tanto consumano un prodotto confezionato. Eppure il pancarrè confezionato non è poi così salutare, come è facile intuire.
Tra gli ingredienti troviamo oltre alla farina, lievito, olio, acqua e sale anche l’alcol etilico, essenziale affinché il pancarrè si possa conservare a lungo. Se prepariamo infatti il pancarrè fatto in casa non potremo di certo tenerlo tanto tempo in dispensa come invece possiamo fare con quello confezionato.
Molti avranno fatto caso aprendo una confezione di pancarrè come questo sprigioni un forte odore alcolico. Si tratta appunto di alcol etilico o etanolo, che serve ad inibire la formazione delle muffe e spesso viene aggiunto nelle produzioni industriali.
Essendo un alcol di tipo alimentare, è sicuramente commestibile, perché è lo stesso che viene utilizzato anche nella bevande alcoliche. Posto solo nella superficie del pane e non all’interno dell’impasto, la sua quantità è stabilita dalla legge.
Nello specifico non deve superare il 2% in peso dell’alimento espresso in sostanza secca. Nell’etichetta inoltre deve essere rigorosamente riportata la dicitura “trattato con alcol etilico”.
Appurato dunque che sia commestibile, è bene ricordare di non esagerare nel consumo, specialmente con i bambini. Il rimedio per farlo evaporare è eventualmente metterlo nel tostapane per un paio di minuti, in questo modo sparirà sia il sentore di alcol che l’etanolo stesso, essendo sensibile al calore.