Non solo pizze, ma anche cornetti realizzati proprio con la farina di grillo. Ecco dove si trova il bar che produce croissant a base di Acheta Domesticus.
Lo scorso 24 gennaio, l’Unione Europea ha approvato la vendita e il commercio della polvere sgrassata di Acheta Domesticus, dando il via libera così alla farina di grillo per la produzione alimentare. Questa scelta, però, ha sollevato un polverone sia politico che mediatico tra detrattori e sostenitori che non hanno perso occasione di mostrare il loro disappunto o il loro consenso sui social.
E così, se con un video provocatorio Gino Sorbillo, uno dei più famosi e importanti pizzaioli di Napoli, si è schierato apertamente contro il suo utilizzo, parlando di una vera e propria porcheria, parlando anche di costi esorbitanti, Lorenzo Biagiarelli ha spiegato in realtà come la farina di grillo si possa usare solo in percentuale ridotta. In altre parole, anche la farina di grillo va tagliata con farine di grano per un rapporto di almeno uno a nove. Si tratterebbe, insomma, di una pizza diversa sì, ma pur sempre “tradizionale”.
Ma non solo margherite e capricciose contengono la farina di grillo. Anche i cornetti, infatti, possono essere a base di questo novel food, ovvero alimenti nuovi o inusuali rispetto a quelli tradizionali della nostra dieta. Ma dove si possono acquistare e mangiare croissant a base di Acheta Domesticus?
Arrivano a Parma i cornetti a base di farina di grillo: qual è il loro sapore?
Da qualche giorno a Parma nel locale ‘Palapa Bistrot‘ gestito da Michele Taddio si possono trovare anche croissant vuoti e biscotti prodotti proprio con la farina di grillo. E’ il primo bar in Italia in cui è possibile mangiarli. Intervistato da ‘La Repubblica’, l’imprenditore ha spiegato cosa si nasconde dietro la sua scelta, ovvero la voglia di proporre ai suoi clienti nuovi prodotti, facendo leva così non solo nulla novità, ma anche sulla curiosità che una farina simile può generare.
Ma come hanno preso questa scelta imprenditoriale i suoi clienti? “La reazione dei clienti è stata la stessa che hanno avuto quando ho cominciato a vendere croissant vegani“, ha raccontato Michele. Anche sulla dieta vegana, infatti, esistono ancora oggi alcune ritrosie in un clima generale di diffidenza, proprio come nel caso del novel food.
“Le persone non le volevano ma poi con il tempo le hanno apprezzate e ora le chiedono perché sono più leggere“, ha spiegato ancora soffermandosi anche sul sapore dei cornetti a base di farina di grillo. L’odore, infatti, sarebbe di fieno, mentre il sapore è molto simile a quello dei croissant prodotti con la farina integrale, motivo per cui notare la differenza è veramente difficile.
