Un alimento imprescindibile è il latte ma prestate attenzione perché non è come quello rappresentato nelle foto e vi spiego il perché.
E’ difficile rinunciare a un buon bicchiere di latte fresco, quale fonte ricca di calcio per le ossa, salvo per chi risultasse intollerante. A colazione o merenda, è sempre una buona idea e per renderlo ancora più goloso è immancabile un cucchiaio di cacao, soprattutto per i bambini. Inoltre, si rivela un ingrediente portentoso per molteplici ricette, sia dolci che salate, come ad esempio il budino o la besciamella.
Un utilizzo molto frequente, dunque, soprattutto per i più appassionati, anche se è bene avere sempre un occhio di riguardo per quanto riguarda la scadenza, in particolare se è fresco di banco frigo. Ma nulla si butta in dispensa, infatti qualora scada e diventi un po’ acido, lo si può impiegare per realizzare delle formaggelle home-made. Comunque, al fine di ovviare a questi incresciosi problemi, esistono anche tipologie lattiero-casearie a lunga conservazione o microfiltrate, per mantenerle integre in un lasso di tempo apprezzabile.
Ma purtroppo, come spesso accade, l’inganno è dietro l’angolo e infatti non sempre ciò che appare sulla confezione corrisponde a quanto riportato in etichetta. Cosa c’entra con il latte? Ebbene! Vi è una correlazione perché è proprio quest’ultimo alimento ad essere incriminato. Di seguito perciò ecco tutti i dettagli affinché si comprenda al meglio quanto accennato.
Latte, prudenza per la dicitura in etichetta perché non corrisponde alla confezione
Solitamente i consumatori si trovano dinnanzi a pubblicità accattivanti, tali da indurre all’acquisto. Infatti, sarebbe questo il fine ultimo di qualsiasi slogan, proprio per attirare più clienti possibili. Grafiche coloratissime e packaging invitanti, il tutto improntato per dare impatto visivo, principalmente, intrigando così il pubblico. Ma purtroppo capitano incongruenze che si rinvengono nella realtà.
Un esempio è dato proprio dal latte perché sovente la sua immagine, magari una tazza oppure una brocca, visibile su alcune confezioni di prodotti industriali come brioche, biscotti o la crema spalmabile alla nocciola e la cioccolata, non corrisponde alla dicitura in etichetta, riportante gli ingredienti. A riguardo, non si parla della bevanda fresca, di alta qualità bensì di latte in polvere. Una contraddizione che si è rivelata ingannevole per i consumatori, in particolare una mamma che ha voluto denunciare l’accaduto.
Tale spiacevole questione è stata portata all’attenzione dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria che così si è espressa in merito, non ritenendo il fatto da ‘incriminare’. Infatti, si pensa che il latte, rinvenibile sulle confezioni, sia un messaggio ispiratore che illustra il tipo di consumo e il conseguente contesto, ad esempio indicante la colazione. Ma è una spiegazione che non ha convinto i più poiché è facile scambiarlo per l’ingrediente utilizzato nel processo produttivo come la famosa crema di latte, esplicitamente impiegata per alcuni prodotti dolciari industriali.
Dura lotta quindi tra il latte fresco e quello in polvere, da alcuni ritenuto truffaldino, non tanto per l’ingrediente nella sua essenza quanto per la divergenza tra l’immagine visiva e l’elenco scritto in etichetta. Inganno o prassi consuetudinaria? Intanto, nulla vieta di proseguire con lo shopping, anzi chi risulta particolarmente affezionato o abitudinario a certe tipologie di prodotto, continuerà ugualmente ad acquistarli, indipendentemente da questa brutale verità.