Che bontà i kiwi: ma occhio a non esagerare con le quantità se soffri di queste patologie

I kiwi sono frutti dalle proprietà preziose, ma occhio a non esagerare con le quantità se soffri di alcune patologie. 

I kiwi sono frutti tipicamente invernali qui in Italia. Essi maturano infatti da novembre a maggio e quelli che troviamo il resto dell’anno nei banchi del mercato sono prodotti d’importazione.

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Non esagerare con i kiwi se soffri di queste patologie – Mammeincucina.it

Dunque, se vogliamo consumare Actinidie locali è bene approfittarne ora, anche perché si tratta di frutti dalle proprietà preziose. Originari della Cina, e esportati in Nuova Zelanda agli inizi del ventesimo secolo, questi frutti oggi vengono prodotti anche qui, in Italia e in Francia, oltre che in Cile, Giappone e Stati Uniti.

Ricco di vitamine e sali minerali, il kiwi è un toccasana per curare alcuni mali di stagione, essendo ricco di vitamina C, ma attenzione. Un consumo eccessivo, nel caso in cui si soffra di determinate patologie, può scaturire effetti collaterali. Vediamo quali.

Consumare i kiwi con moderazione se si soffre di queste patologie

Frutto esotico ricco di vitamina C, addirittura ne contiene più del limone e dell’arancia, il kiwi, vanta ottime proprietà antiossidanti e diuretiche ed è povero di calorie, appena 48 ogni 100 grammi di prodotto.

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Kiwi non mangiarli con queste patologie – Mammeincucina.it

Perfetto per chi è a dieta, l’actinidia chinensis, questo il suo nome in botanica, contiene 400 mg di potassio, 0,5 mg di ferro e ben 85 mg di vitamina C. Dunque, estremamente ricco di sostanze benefiche per l’organismo. Oltre ad essere uno dei frutti sgonfia pancia. 

E se da un lato è un toccasana per tutti coloro che non hanno alcun problema di salute, per chi soffre di determinate patologie è meglio fare attenzione a non esagerare con le quantità. 

Generalmente i nutrizionisti sono concordi nell’affermare che la giusta quantità di kiwi al giorno si attesti sui 2 frutti. Anche se si soffre di diverticolosi è opportuno evitarli perché i semini, essendo molto piccoli possono insediarsi nell’intestino e innescare l’infiammazione.

Meglio quindi evitarli del tutto se sappiamo di soffrire di questa condizione e ancora di più se siamo nello stato acuto. Stesso discorso vale per chi soffre di colite o problemi gastrointestinali come sindrome da colon irritabile o ulcera.

Ovviamente non vanno consumati anche qualora si sia allergici, altrimenti si possono scatenare reazioni cutanee, come l’orticaria o difficoltà respiratorie nei soggetti sensibili.

Se poi si assumono alcuni farmaci come gli anticoagulanti, ovvero quelli per fluidificare il sangue è importante non esagerare nel consumo, in quanto una quantità elevata di vitamina k può interferire con l’effetto degli stessi aumentando il rischio di emorragie.

Inoltre, contenendo ossalati se vengono assunti in quantità eccessive possono portare alla formazione dei calcoli. Ecco perché il frutto va evitato qualora si soffra di calcoli ai reni.

Un’altra condizione che impone di evitarli è se si segue una dieta con un basso contenuto di potassio. E se si è diabetici è opportuno non abusarne.

Naturalmente, le informazioni qui riportate sono indicazioni generali e non vogliono sostituirsi al parere di un medico che è sempre opportuno consultare prima di sottoporsi ad una dieta fai da te.

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