Frutto dalle innumerevoli proprietà il pompelmo non va assunto insieme ad alcuni farmaci altrimenti può essere pericoloso, ecco quali.
In inverno tra gli alleati della nostra salute troviamo senza ombra di dubbio gli agrumi. Tra questi frutti oltre alle solite arance e mandarini ci sono anche i pompelmi, dalle innumerevoli proprietà benefiche.
Dal gusto meno dolce e più amarognolo, il pompelmo, è un agrume più particolare e difficile da far piacere a tutti, ecco perché forse è meno utilizzato rispetto agli altri. Eppure è un vero concentrato di benessere essendo ricco di fibre e antiossidanti ma anche vitamine. Ottimo anche per essere utilizzato in cucina.
Nonostante ciò è importante non assumerlo in concomitanza di alcune terapie farmacologiche, scopriamo con quali medicinali non va assunto il pompelmo per evitare spiacevoli conseguenza a discapito della nostra salute.
Evita il pompelmo se assumi questi farmaci
Frutto invernale apprezzato per i suoi benefici e i valori nutrizionali, è bene sapere che il pompelmo non va assunto in concomitanza con alcuni farmaci. Se da un lato questo agrume tipicamente invernale è ricco di sali minerali, vitamine (A,B, C) e fibre, dall’altro lato occorre prestare attenzione alla sua assunzione in alcuni casi.
Esso può influenzare l’azione di alcuni farmaci per via della naringina, una sostanza che determina il gusto amaro tipico del pompelmo, ma non solo. Essa è capace anche di causare un più lento smaltimento dei farmaci e quindi ciò provoca una loro permanenza troppo lunga nell’organismo.
Ecco perché si possono verificare fenomeni di sovradosaggi di alcuni farmaci se assunti insieme al pompelmo. Meglio quindi consultare il proprio medico prima di assumerli insieme.
In particolare parliamo delle statine, utilizzate nei pazienti che presentano elevati livelli di grassi nel sangue, come colesterolo e trigliceridi.
Ma anche degli agenti immunosoppressori, che si utilizzano per ridurre l’attività del sistema di difesa dell’organismo, ovvero il sistema immunitario, in particolari condizioni come trapianti d’organo e malattie autoimmuni.
Il pompelmo è meglio evitarlo anche con gli antiaritmici impiegati nel trattamento delle aritmie cardiache, in particolare con le seguenti sostanze amiodarone, disopiramide e chinidina.
Così come con gli antibiotici, sostanze elaborate da organismi viventi o prodotte in laboratorio, che provocano la morte dei batteri o ne impediscono la crescita, e i bloccanti del canale del calcio.
In questi casi i farmaci non potrebbero funzionare come dovrebbero e anzi consumando pompelmo in dosi massicce si potrebbero addirittura avere più effetti collaterali.
Da alleato della nostra salute, dunque, potrebbe trasformarsi in nemico pericoloso. Tutto ciò è dovuto al fatto che il frutto è in grado di incrementare la biodisponibilità del principio attivo contenuto in alcuni farmaci.
Quindi assumere una pasticca insieme ad una spremuta di pompelmo genera una sorta di sovradosaggio. Ma il rischio si può correre anche nel caso in cui si assuma il frutto intero o sotto forma di marmellata.
L’effetto che genera è individuale e dipende oltre che dal tipo di farmaco anche dalla quantità di frutto assunto. Secondo alcuni esperti sembra che ne bastino 200-250 ml per generare un’interazione.
La scoperta avvenne nel 1989 grazie ad un test farmacologico condotto in Canada dove si utilizzò il pompelmo come placebo.
In coloro che assumevano il succo dell’agrume la concentrazione di felodipina, un farmaco vasodilatatore, risultava elevata. Da qui scattarono ulteriori ricerche per capire il motivo di questo sovradosaggio.
Tuttavia esistono altri farmaci che non generano alcun effetto tossico se assunti con il succo di pompelmo, e in tal caso si possono assumere come terapia alternativa.