In una recente intervista, Carlo Cracco si è lasciato andare ad una confessione del tutto inaspettata che ha spiazzato letteralmente tutti.
Eclettico, deciso, mai banale, Carlo Cracco è uno di quegli chef che ha sempre qualcosa da dire, ma sia chiaro: non vuole insegnare nulla a nessuno. Per lo chef umiltà è la parole d’ordine, su cui fondare la propria carriera e senza la quale non si può andare da nessuna parte. In effetti, però, la “parte” in cui è voluto arrivare (fisicamente) è ben definita nella sua testa: è sempre l’Italia.
Da qui è partito per imparare l’arte della cucina e qui ha messo le sue radici: le esperienze all’estero (in Francia precisamente) lo hanno sicuramente segnato e hanno rafforzato la sua cultura e il suo sapere, ma è il Belpaese il luogo in cui lui vuole vivere e lavorare.
Del resto, per Cracco l’Italia – che è “tutta da scoprire” – è un Paese unico al mondo: mentre altrove è facile trovare delle eccellenze locali – vedi la Catalunya in Spagna – nel BelPaese ogni regione, ogni luogo, ogni città ha qualcosa da insegnare alle altre.
Qui, per ragioni storiche, come ha affermato lo stesso chef in un’intervista rilasciata a La tua Italia, ogni “regione è diversa dall’altra, ma la cucina da sempre fa parte della cultura e ha un’importanza centrale nella vita delle persone”. Del resto l’Italia può contare su un bacino immenso di materie prime, tutte di altissima qualità, che costituiscono il suo punto di forza insieme alla semplicità, che non è affatto sinonimo di banalità, ma anzi spesso è ciò che rende unico un piatto.
E sono proprio queste che un bravo chef deve saper “maneggiare” sapientemente, per poter creare i piatti da proporre ai suoi clienti, perché “ogni ingrediente ha una sua storia, un suo utilizzo e un suo segreto” e “la capacità di utilizzare gli ingredienti basilari e ricavarne piatti unici è ciò che distingue il cuoco mediocre da quello d’eccezione”. Nella succitata intervista, comunque, Carlo Cracco si è anche lasciato andare a una confessione del tutto inaspettata che ha spiazzato tutti. Ecco cosa ha detto.
La confessione inaspettata di Carlo Cracco
Carlo Cracco è uno di quei personaggi che non le manda a dire. Lo abbiamo potuto constatare già ai tempi di MasterChef Italia e continuiamo a farlo ogni volta che apre bocca.
Lo chef, del resto, è celebre anche per la sua personalità forte, decisa, determinata, per i suo modi di fare a volte anche duri, ma sempre efficaci, per la sua schiettezza. Ed è anche questo che lo ha reso così amato in tutta l’Italia.
A proposito del Belpaese, in un’intervista rilasciata a La tua Italia, lo chef ha parlato approfonditamente della cultura culinaria e di come questa sia influenzata dalla tradizione, che però negli anni si è comunque saputa innovare.
Secondo lo chef, insomma, qui “la tradizione antica si è evoluta attraverso una costante ricerca sui prodotti, sulle tecniche di cottura e, soprattutto, attraverso il contatto e la commistione con le tradizioni culinarie di altri Paesi”.
Alla domanda “Quali sono le Regioni italiane più “evolute” per quanto riguarda l’alta cucina?” poi Carlo Cracco ha risposto facendo anche una confessione del tutto inaspettata.
Lo chef in pratica ha affermato: “Secondo me non si può dire che una Regione prevalga sulle altre. Oggi troviamo grandi eccellenze in tutta la Penisola. Una volta la cucina era più localizzata: c’erano regioni più evolute, con prodotti di qualità maggiore e ricette più raffinate e complesse. Oggi, invece, si può trovare una cucina d’eccellenza tanto al Nord quanto al Sud o al Centro”.
Insomma per Cracco l’Italia è bella perché è varia (dal punto di vista culinario soprattutto) e non si possono fare “discriminazioni” in questo senso tra le regioni.