Sempre più frequentemente si sente parlare di allergia al pollo, un fenomeno molto più comune di quello che si possa pensare. Ma cosa ne sappiamo fino a ora?
Che sia al cartoccio, alla brace o al curry, il pollo in ogni sua variante è sempre buono e conquista nella maggior parte dei casi tutti i palati, proprio per la sua semplicità e versatilità.
Ma non solo. Per chi è a dieta o più semplicemente ci tiene ad avere un’alimentazione il più possibile sana e curata, il pollo diciamo pure come sia l’alimento principe di un regime alimentare salutare e fit, almeno nella stragrande maggioranza dei casi. In altri, invece, il pollo, o più in generale, la carne bianca, può causare reazioni allergiche che rendono impossibile il suo consumo.
Stiamo parlando ovviamente di un’allergia alimentare come tante altre, nel senso che sia la sintomatologia che le cause hanno fattori scatenanti alla base comuni. Nel caso di un’allergia alimentare, infatti, il nostro corpo ci impedisce, per sopravvivere, il consumo di un determinato alimento.
Come evidenziato dalla National Library of Medicine, la più grande e importante biblioteca al mondo creata appositamente dal governo statunitense, un’allergia alimentare è una “reazione autoimmune patologica, potenzialmente mortale, innescata da antigeni proteici alimentari normalmente innocui“.
In altre parole il nostro sistema immunitario non riconosce determinate sostanze come innocue o benefiche. Motivo per cui scatta l’allergia a un determinato alimento, anche se consumato su larga scala dalla maggior parte della popolazione. E’ una sorta di malfunzionamento del sistema immunitario che può accadere in qualsiasi momento della nostra vita e con qualsiasi alimento, anche il pollo, ovvero uno dei più innocui di tutti.
Allergia al pollo: cos’è e quali sono i sintomi
L’allergia al pollo è di base una patologia rara, anche perché i sintomi sono molto simili a tanti altri. Tanto che si può pensare a una semplice indigestione, e la loro comparsa avviene di solito 3-4 ore dopo il consumo di carne bianca. Non è quindi una correlazione immediata. Eppure, sempre più persone cominciano a manifestare un disturbo simile.
Si tratta di un’allergia alimentare causata dal consumo di pollame come pollo e tacchino. Quando si è allergici al pollo, infatti, non si può mangiare neanche il tacchino. Nel caso di una reazione allergica, il corpo si protegge innescando una reazione immunitaria e sovraccaricandosi di anticorpi immunoglobulina E. Tuttavia, l’allergia non avviene per la carne in sé e per sé.
In un recente studio pubblicato dalla casa editrice accademica “Springer Nature”, infatti, si legge come: “L’albumina di siero di pollo è il principale allergene responsabile nei casi secondari, mentre la catena leggera della miosina, l’α parvalbumina, l’enolasi, l’aldolasi, l’emoglobina e l’α-actina sono state riconosciute come potenziali allergeni scatenanti nella vera allergia alla carne di pollame“.
L’agente che reca fastidio al nostro organismo è la presenza dell’albumina. Si tratta di una proteina che si trova soprattutto nell’albume dell’uovo e, anche se in percentuali basse, anche nei volatili e nel coniglio. Proprio per questo, può accadere che il nostro sistema immunitario riconosca l’albumina come una sostanza pericolosa, tanto da innescare alcuni meccanismi infiammatori in una reazione cosiddetta incrociata.
Se non si tollera, infatti, un particolare allergene, è abbastanza probabile che anche altri alimenti che lo contengono anche in piccole percentuali possano recare fastidio al nostro organismo, scatenando una vera e propria reazione allergica. Ma quali sono i sintomi?
Quelli più comuni, e non è detto che compaiano tutti insieme dipende infatti dalla gravità dell’allergia che in alcuni casi può causare anche shock anafilattico, secondo uno studio pubblicato su Current Gastroenterology Report sono:
- Orticaria
- Dermatite
- Difficoltà a deglutire
- Difficoltà respiratorie
- Vomito
- Diarrea
- Dolore e/o gonfiore addominale
- Tosse
- Rinite
- Asma
- Ipotensione
Nel caso in cui, cara mamma, tu abbia uno o più di questi sintomi, per scongiurare ogni rischio, sarebbe meglio sottoporsi ad alcuni test specifici e contattare il proprio medico.
Piccolo disclaimer: questo articolo non intende né pretende sostituirsi a una rivista scientifica, motivo per cui le informazioni presenti sono più delle piccole pillole di conoscenza, nel caso in cui si stia male ogni qual volta si mangia il pollo. In tal caso, sarebbe opportuno contattare il proprio medico curante per una diagnosi più accurata.