Lorenzo Biagiarelli sui social ha deciso di dire una volta per tutte come stanno le cose. Vi avvertiamo, però, care mamme, la verità potrebbe non piacervi affatto.
Archiviata, e si spera definitivamente e una volta per tutte, tutta la polverosa questione Ballando con le Stelle, vissuta più come una pena da scontare che non come un gioco sia da Lorenzo Biagiarelli che dalla sua compagna, nonché giurata del programma Selvaggia Lucarelli, dopo tre mesi il food blogger può tornare a fare quello che gli riesce meglio e che lo appassiona davvero nella vita. Stiamo parlando ovviamente della cucina.
Proprio per questo, prima di andare in vacanza, lo abbiamo visto per la puntata speciale di Santo Stefano a “E’ sempre mezzogiorno”, accanto alla padrona di casa, Antonella Clerici. L’unica che, insieme alla Lucarelli, senza nessun conflitto d’interessi apparente, ha difeso il suo compagno d’avventura.
Ma ormai è acqua passata, almeno per Lorenzo Biagiarelli. Dopo aver scritto, infatti, una guida sui migliori ristoranti di Milano, sui social in questi giorni ha deciso di sollevare una questione davvero importante che dimostra anche quanto il giudizio di noi consumatori possa essere altamente vulnerabile e influenzabile. Insomma, siamo facili prede degli specchietti per le allodole e il food blogger ha parlato perfino di truffa.
Tutta l’amara verità dei panettoni artigianali: Lorenzo Biagiarelli spiega come stanno le cose
Già qualche settimana fa noi di Mamme In Cucina, anche se non propriamente per i panettoni di produzione artigianale, ci eravamo occupati di etichette farlocche e ingannevoli su alcuni prodotti per renderli ancora più unici, accattivanti, irresistibili e invitanti.
Ebbene, un discorso simile si può applicare anche ai panettoni artigianali, punta di diamante delle festività natalizie. Per quanto, infatti, sappiamo che si tratti anche se in maniera più ridotta, attenta e controllata di produzione comunque massivo-industriale, la parolina magica “artigianale” è come se ci confortasse. Insomma, a noi italiani piace mangiare bene e di qualità, a maggior ragione a Natale.
Eppure, non è sempre oro quel che luccica e questo Lorenzo Biagiarelli lo sa molto bene. “La notizia più interessante di questi giorni, balenata nelle home page dei giornali e poi presto sparita, è quella del sequestro di tonnellate di panettoni contraffatti da botteghe e pasticcerie un po’ di tutto il paese“. Ha scritto il food blogger su Instagram.
“Sette tonnellate e mezzo di roba, quasi 2000 tra panettoni e pandori. In pratica le pasticcerie acquistavano dei panettoni industriali, staccavano la bolla, li ri-confezionavano e li vendevano come artigianali e autoprodotti“, ha aggiunto ancora. “Tecnicamente, una truffa. Ma secondo me una truffa necessaria e rivelatrice“.
Insomma, tutto il castello dorato della qualità sopra ogni cosa in realtà era mera bigiotteria, ma non per questo scadente. “Molte macellerie delle grandi città si approvvigionano dalla stessa filiera da cui acquistano anche i supermercati“, ha spiegato ancora Biagiarelli questa volta nelle sue stories. “Eppure, quante volte avete sentito dire ‘Ah, questo è il pollo del mio macellaio di fiducia, tutta un’altra cosa rispetto al supermercato’“.
Insomma, quello che sottolinea il food blogger è come non cambi il prodotto. Ma è proprio la nostra percezione, in questo caso errata, di consumatori a conferire o meno valore a un bene. Proprio perché tendiamo a fidarci poco di qualcosa che può essere alla portata di molti e quindi meno prestigioso.
“Un panettone industriale da pochi euro, ma impacchettato nella carta scintillante della prestigiosa pasticceria del centro storico acquisisce subito un sapore più buono, un aroma più fragrante“, scrive ancora Lorenzo Biagiarelli. Ed evidenzia anche due criticità importanti rispetto al problema e alla nostra consapevolezza in quanto consumatori.
“Il palato è sopravvalutato. A parte pochissimi eletti, di cui NON mi fregio di far parte, sopra a un certo livello di qualità, le distinzioni diventano difficili, se non impossibili“. Ma non finisce qui. “Il fattore psicologico, per come la vedo io, conta di più. Il fascino del grande nome, della bella storia, del pacchetto perfetto.”
“Quindi alla fine di cosa ci stiamo fidando, del palato o delle parole? Se il primo è fallibile e le secondo sono suadenti, cadremo sempre nella trappola, ma convinti di no“.