Altro giorno, altra polemica e questa volta tocca a Selvaggia Lucarelli e Chiara Ferragni. Pare, infatti, che i pandori dell’influencer nascondano un losco segreto.
Ultimamente, diciamo pure anche per causa di forza maggiore, vi abbiamo parlato in diverse occasioni di Selvaggia Lucarelli. Una volta come fidanzata di Lorenzo Biagiarelli e un’altra ancora come giornalista che fa il punto della situazione su argomenti delicati, come lo spiacevole episodio a Csaba Dalla Zorza. Eppure, in questo caso, la polemica sorta attorno ai pandori di Chiara Ferragni, ha bisogno di una piccola premessa.
Chi è abbastanza avvezzo al mondo dei social, sa bene come la Lucarelli usi i social principalmente come cassa di risonanza per le inchieste e le problematiche che solleva in quanto giornalista. Insomma, sta facendo il suo lavoro: informare e dare un altro punto di vista.
Tuttavia, tra lei e Chiara Ferragni è risaputo come non scorra buon sangue, motivo per cui anche un’inezia da parte dell’influencer e del marito finisce sotto la lente di ingrandimento. In questo caso, però, l’indagine condotta da Selvaggia Lucarelli è più che giusta, anzi pone l’accento su un tema abbastanza spigoloso. Ma facciamo un breve ripasso prima.
Sulla scia delle uova di Pasqua, Chiara Ferragni ha deciso insieme a Balocco di promuovere una limited edition del pandoro dell’influencer con zucchero a velo rosa e l’iconico occhio a marchio Ferragni.
Come si legge sotto al post dell’impeditrice digitale, il pandoro è stato pensato da lei e dalla Balocco per sostenere l’Ospedale Regina Margherita di Torino e il progetto di ricerca per nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing. Eppure, qui nasce l’inghippo.
Si pensava, infatti, che, non essendo specificato né sul post della Ferragni né sulla confezione, che l’intero ricavato andasse in beneficienza, o almeno la maggior parte, tant’è che molte persone, visto il prezzo irrisorio, hanno deciso di mettersi a servizio di una buona causa. La Lucarelli, però, da un dettaglio, avrebbe capito come la beneficienza qui c’entri ben poco.
Niente beneficienza per Chiara Ferragni: le accuse di Selvaggia Lucarelli gettano un’ombra sul pandoro
Sempre nel post di Chiara Ferragni, infatti, tra gli hashtag compare #adv, stiamo parlando di una sigla obbligatoria per tutti gli influencer quando si tratta di una promozione. In inglese adv è l’abbreviazione di advertisement, ovvero pubblicità. A quel punto quindi Selvaggia Lucarelli si è chiesta cosa c’entrasse la beneficienza con la promozione.
“Questa è la triste storia di un’operazione commerciale mescolata confusamente ad un’iniziativa di #beneficenza“, ha scritto la Lucarelli sui social. “Una di quelle storie che sarebbero passate solo per un’azione buona, pensata da gente buona e sostenuta da utenti ancora più buoni. Quando invece è molto altro“.
In realtà, la beneficienza sarebbe solo un’operazione di facciata da parte dell’imprenditrice digitale, concentrata solo a curare i suoi interessi. “Chiara Ferragni è pagata da Balocco per l’operazione commerciale che consiste nel brandizzare il pandoro e vendere pandori“, ha spiegato la giornalista.
In altre parole, la Balocco avrebbe “usato” il nome e il volto della Ferragni per attirare più clientela possibile e vendere più pandori. Diciamo pure come fino a qua non ci sia nulla di strano. Chiara Ferragni, infatti, non è il primo e nemmeno l’ultimo volto dello spettacolo che si presta a campagne benefiche diventandone testimonial.
In questi casi subentra un rapporto di fiducia tra testimonial e cliente. Se Chiara Ferragni, Mara Venier, Roberto Mancini o qualsiasi altra persona facente parte del mondo dello spettacolo e della gente che conta parla di una determinata opera benefica, scatta in automatico il meccanismo secondo cui quella campagna sia giusta e sia lecito sostenerla tramite una piccola donazione o in questo caso acquisto.
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, anzi si tratta di un’operazione volta a dare il giusto riscontro alla causa. Le cose, però, in questa circostanza si complicano quando Selvaggia Lucarelli indaga sulla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino.
“La donazione all’ospedale non è in proporzione al numero dei pandori venduti. Balocco farà una sua donazione all’ospedale slegata dalla quantità di pandori brandizzati Ferragni”, scrive ancora sui social Selvaggia Lucarelli. “Quindi nella sostanza non si capisce il senso di questa notizia e di questa operazione. A meno che non si parli di ritorno di immagine e di vantaggio economico per entrambi, Ferragni e Balocco“.
Anche perché, in questo modo, Chiara Ferragni non starebbe realmente sostenendo la causa. Non solo perché non farebbe una donazione – quella spetterebbe a Balocco che non ha ancora specificato le modalità – ma perché si sarebbe fatta pagare, e l’hashtag #adv lo dimostra, per fare beneficienza.
Un contenuto pagato come tutti gli altri. Una sorta di corto circuito, insomma, che si alimenta quando la Lucarelli contatta sia la Balocco che l’ospedale per fare più chiarezza soprattutto a discapito di chi ha comprato il pandoro, nella convinzione di star facendo del bene.
“Parlo con l’ufficio stampa di Balocco e mi dice che ha avuto molti veti dall’ufficio stampa della Ferragni. La dottoressa Fagioli dell’ospedale a cui va la donazione dice di sapere anche lei che la donazione sarà in base al ricavato delle vendite del pandoro. Le spiego che non è così. Poi innervosita mi attacca il telefono in faccia“. Insomma, niente beneficienza, ma solo marketing.