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Trucchi salva mamma

Sono questi i peggiori marchi di olio extravergine d’oliva 😯 uno non te lo saresti mai aspettato! 😨

Dall’ultimo test effettuato, alcuni dei più celebri oli d’oliva potrebbero contenere sostante altamente nocive. Scopriamoli insieme.

L’olio d’oliva ha molte virtù. Ne apprezziamo il sapore, ma soprattutto molti studi scientifici hanno confermato e provato le sue proprietà salutari. È un alimento molto complesso. Le caratteristiche individuali, le corrette procedure di raccolta, la tempistica e la spremitura sono tutte componenti fondamentali che determinano la qualità dell’olio.

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L’olio d’oliva viene considerato di ottima qualità se contiene un basso contenuto di acidi e, se mantiene le sue caratteristiche organolettiche, quali aspetto, colore, forma, aroma, sapore e consistenza. In Italia, l’olio di oliva è uno dei prodotti fondamentali della cucina tradizionale. Oggi però sono sempre di più i consumatori che si informano sull’effettiva qualità dei prodotti che acquistano.

Gli oli d’oliva che non hanno passato la sufficienza

L’olio d’oliva contiene sostanze come carotene, fosfolipidi e acidi grassi insaturi e proteine che proteggono e aiutano il corpo umano. Come già saprete, è facilmente digeribile e aiuta il processo digestivo. Esistono diversi tipi di olio d’oliva sul mercato, ma il migliore per eccellenza è l’olio extravergine d’oliva.

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Molti no ne sono a conoscenza, ma in realtà un olio si chiama Olio Extravergine di Oliva se proviene dalla prima spremitura delle olive e se non supera lo 0,8% di contenuto di acido oleico. Inoltre, per l’Olio Extravergine di Oliva si devono utilizzare solo olive fresche e di prima qualità: raccolte a mano, separate da rametti e foglie, senza aver subito altri trattamenti se non il lavaggio e l’introduzione in un frantoio per la spremitura. Questo fantastico prodotto è salutare e consigliato a tutti, bambini e adulti:

  • É ottimo per i bambini ed è indispensabile per la crescita.
  • Per chi pratica sport, è una fonte di energia facilmente digeribile
  • Per gli anziani, aiuta a limitare la perdita di calcio nelle ossa ed è ricco di grassi insaturi vegetali che danno energia e nutrienti sani al nostro organismo.

Per quanto riguarda la conservazione, grazie alle sue qualità e caratteristiche, quando viene consumato crudo, si suggerisce di consumarlo entro 4-8 mesi dalla spremitura. Dopo questo periodo, la fragranza, la freschezza e il gusto cambiano leggermente. Il prodotto non peggiora, ma può perdere alcune qualità come la vitamina E. Il calore, le escursioni termiche e la luce diretta del sole provocano una rapida ossidazione delle olive. L’olio extravergine di oliva deve essere sempre conservato in un contenitore di vetro scuro e ben chiuso, a una temperatura di circa 14° C.

Come avrete notato, quando vi recate al supermercato, avete l’imbarazzo della scelta. Ma vi siete mai chieste se la tipologia di olio d’oliva che solitamente acquistate rientra tra le migliori? Un test tedesco ha deciso di venire in vostro soccorso. Ha analizzato ben 19 oli extravergine d’oliva. I risultati sono stati a dir poco stupefacenti. Infatti soltanto un prodotto non è stato penalizzato per per la presenza di oli minerali e pesticidi. Addirittura tre di questi oli non raggiungono tutti i requisiti per l’attribuzione della classe di qualità “extravergine”. tra i peggiori ne troviamo alcuni anche italiani:

  • De Cecco,
  • Filippo Berio,
  • Farchioni,
  • Casolare bio Farchioni,
  • Primadonna (Lidl)

In tutti questi prodotti è stata individuata la contaminazione da oli minerali, oltre a tracce di pesticidi, ma sempre entro le percentuali consentita dalla legge. Nonostante alcuni oli Made in Italy non abbiano ottenuto la sufficienza, ce ne sono altri che hanno raggiunto un buon punteggio:

  • Filippo Berio: ha ottenuto il risultato peggiore del test per quanto riguarda la presenza eccessiva di oli minerali, plastificanti e due pesticidi.
  • De Cecco: penalizzato per le tracce di idrocarburi policiclici aromatici e di un pesticida.
  • Casolare bio Farchioni olii: olio minerale sopra il limite e tracce di plastificanti.

L’ultima posizione invece è toccata all’olio peggiore dai test è risultato il Filippo Berio.  L’azienda americana, che produce oli extravergine di oliva di qualità dal 1867 grazie al metodo Berio, un percorso di qualità certificato e sostenibile, ha immediatamente pubblicato una dichiarazione, affermando che l’olio che viene venduto in Italia è diverso da quello disponibile nei vari supermercati presenti in Germania.

Arianna Durazzi

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