L’Enoteca Pinchiorri è uno dei luoghi più celebri di Italia e d’Europa, ma sai quanto costa mangiare qui? I menù degustazione riservano grandi sosprese.
Tra i luoghi più magici, celebri e iconici di Italia – e di tutta l’Europa – troviamo senza dubbio l’Enoteca Pinchiorri.
Situato a Firenze, nel settecentesco palazzo Jacometti-Ciofi, in via Ghibellina 87, è nato negli anni ’70 del 900 e da quel momento ha ottenuto talmente tanti riconoscimenti da essere considerato oggi uno dei luoghi che tiene alto il settore della ristorazione italiana anche all’estero.
Nato con il nome di Enoteca Nazionale, fu fondata da Giorgio Pinchiorri, già enologo di professione, e sua moglie Annie Féolde, cuoca di origini francesi. Entrambi lavoravano all’interno dell’enoteca quando, nel 1979 decisero di acquistarlo ed ampliarlo.
Da allora sono passati più di 40 anni e sappiamo che quel luogo magico è ricco di storia: dopo il passaggio di Carlo Cracco, sotto la cui guida ha guadagnato ben tre Stelle Michelin, oggi attira persone da tutto il mondo letteralmente.
La cantina vanta più di 100.000 bottiglie e circa 3.500 referenze in carta, tanto che Wine Spectator la classifica come una delle più importanti al mondo.
Per quanto riguarda la cucina l’executive chef del locale è sempre stata la stessa Féolde, coadiuvata dagli chef Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina, mentre Il maître è Alessandro Tomberi.
Come si legge sul sito dell’Enoteca, la cucina “eccelle nella ricerca e nel rispetto della materia prima, nella creatività, nel controllo delle tecniche di cottura”. Qui – luogo definito più che altro un laboratorio – “le idee prendono forma”, mentre chi di dovere capisce come accostare gli ingredienti migliori. “Il tutto nella ricerca dell’innovazione, eppure rimanendo nel segno della tradizione territoriale”.
Quanto costa il menù degustazione all’Enoteca Pinchiorri?
Quanto costa mangiare all’Enoteca Pinchiorri? Dipende da quello che scegli di mangiare, ma in linea di massima il prezzo non è affatto basso, è bene precisarlo.
I menù sono essenzialmente due: il primo “Madre Terra”, può essere degustato con oppure senza vino. In quest’ultimo caso, è possibile scegliere tra tre vini consigliati dal sommelier e – sembra quasi inutile dirlo – il prezzo cambia notevolmente.
Il menù, che propone tutti ingredienti che passano direttamente “aalla credenza e dall’orto” comunque prevede:
- Le nostre radici, con crema fredda di pinoli di san Rossore, olio di noci tostate e infuso di cipolle bruciate
- Chicche di zucca arrosto, crema di stracchino di pecora, mostarda di pere e tartufo bianco
- Mousse di avocado leggermente piccante, salsa di cocco e lime, porri alla brace e olio al cipollotto
- Lattuga al vapore, aglione caramellato e prugne fermentate
- apellini in ristretto di funghi porcini, spuma tiepida di zafferano e briciole di pane al tuorlo d’uovo
- Verza in salmì
- Composta di rabarbaro, panna al cioccolato bianco e anice
- Gioco di consistenze tra pere e mandorle
L’altro menù degustazione invece si chiama “Evoluzione”. Questo invece prevede:
- Trippa di seppia al latte di Parmigiano Reggiano 24 mesi e limone fermentato
- Ravioli di scarola e mascarpone arrostiti e non bolliti, bottarga di muggine e spuma di aringa
- Zuppetta di mandorle e olive Celline, topinambur al bergamotto e astice al ginepro
- Pappardelle mare, monti e collina
- Chiocciole vignaiole al verde, porri alla brace, avocado leggermente piccante, salsa al cocco e olio al cipollotto
- Maialino di razza Mora Romagnola allo spiedo, crema di anguilla in carpione e foglia di cavolo viola al pepe
- Babà al sugo
- Succo di melagrana ghiacciato, salsa di malto d’orzo e gelatina d’uva
- Come….. una tartelletta al limone
Il prezzo senza bevande è lo stesso del precedente, quindi parliamo sempre di 290 euro a persona. In questo caso c’è la possibilità di scegliere tra ben quattro vini consigliati dal sommelier e in questo caso, considerando alcolici, acqua e caffè, il prezzo sale a 390 euro.
Ovviamente c’è anche la possibilità di ordinare à la carte ma, considerando che sia alcuni antipasti che alcuni primi che alcuni secondi raggiungono picchi anche di 200 – 250 euro, probabilmente sarebbe meglio optare per uno dei menù degustazione.
Abbiamo detto tra l’altro che a capo dell’Enoteca Pinchiorri c’è stato per un certo periodo di tempo Carlo Cracco e a questo proposito ecco quando costa invece cenare nel suo ristorante milanese.
In ogni caso, abbiamo capito che mangiare in questo luogo iconico non è affatto economico: del resto, come si suol dire “uomo avvisato mezzo salvato”.