Non è sempre rose e fiori e chili persi in “Vite al limite” e la terribile esperienza di Jeanne Covey lo dimostra. Ma cosa è successo all’ex partecipante del programma?
Per quanto si veda alla fine solo il risultato finale e il riassunto di un percorso fatto di alti e bassi, le persone che scelgono di partecipare a “Vite al limite” per perdere peso e cambiare vita, prima di tutto si mettono in sfida con loro stesse.
Non è semplice, infatti, abbandonare all’improvviso la propria comfort zone, per iniziare un percorso tutto in salita fatto di immensi sacrifici e lacrime. Il dolore che vediamo noi allo schermo, è solo un decimo di quello provato dai partecipanti, soprattutto in quelli dal quadro clinico più a rischio.
Scegliere il cambiamento e svegliarsi ogni mattina con la voglia di attuarlo non è una passeggiata. Proprio per questo, non è sempre rose e fiori e chili persi in “Vite al limite” e la terribile esperienza di Jeanne Covey lo dimostra.
Ad esempi virtuosi, come quello di Diana Bunch, se ne alternano tanti altri di persone che invece si sono arrese, una di queste è Jeanne. Eppure, la sua terribile esperienza col programma dimostra molto di più.
Quando ha deciso di partecipare a “Vite al limite”, Jeanne Covey aveva 39 anni. Viveva nelle zone rurali del Texas con i suoi cani e pesava più di 300 chili. Durante il programma, Jeanne aveva rivelato come i suoi problemi di peso fossero iniziati quando era solo una bambina.
Jeanne Covey e le minacce durante “Vite al limite”
All’epoca il dottor Nowzaradan aveva descritto la situazione di Covey come “estremamente critica”. Quando la Covey si è rivolta al programma, infatti, la 39enne trascorreva la maggior parte del suo tempo su una sedia ed era servita di tutto punto da suo padre schizofrenico e da sua madre, anche lei malata. Jeanne non poteva muoversi né compiere azioni semplici come lavarsi o camminare.
Jeanne aveva anche confessato di sentirsi un peso per i suoi genitori: “È così umiliante a quasi 40 anni dover fare affidamento completamente sui proprio genitori“. Eppure, pur consapevole dei rischi della sua salute e della vita che lei e i suoi genitori stavano conducendo, la 39enne ha avuto più di un problema durante le riprese del programma.
Le cose, infatti, sono peggiorate repentinamente quando sua madre si è ammalata gravemente ed è stata costretta a sottoporsi a un intervento chirurgico. Poco dopo, non ricevendo più notizie da suo padre, Jeanne aveva provato a contattarlo ma senza successo.
Così l’ex partecipante si era rivolta alle autorità che le avevano fatto sapere come in realtà suo padre non rispondesse al cellulare, perché era morto a casa. Dopo questa notizia devastante, Jeanne ha deciso di ritirarsi dopo solo sei mesi dall’inizio del suo percorso.
Pur avendo perso 15 chili, Jeanne non se la sentiva di lasciare i suoi cani a casa da soli senza più il padre. Dopo aver abbandonato il programma, Jeanne non aveva fatto trapelare nulla sul percorso, solo in un post sui social nel dicembre 2018 aveva fatto sapere di aver perso ben 104 chili.
Eppure, i rapporti di Jeanne con “Vite al limite” sono finiti nel peggiore dei modi, tanto da aver fatto lei e la madre causa alla società. Le due donne, infatti, avevano chiesto alla produzione di interrompere il loro episodio dopo la morte del padre. Tuttavia, Jeanne e sua madre sono state minacciate di finire in tribunale, se non avessero rispettato tutte le richieste della produzione.