In tantissimi si chiedono cosa accade davvero ai ristoranti dopo Cucine Da Incubo e quindi ecco cos’è accaduto a Le Lanterne, un locale romano che ha partecipato al programma nel 2013.
Cosa accade ai ristoranti di Cucine da Incubo dopo che le luci delle telecamere si spengono, Cannavacciuolo ed il suo team vanno via e tutto torna alla normalità?
Per chi non lo conoscesse, ricordiamo che il format prevede che un ristorante parta da una condizione iniziale abbastanza disastrosa e che vengano poi “salvati” da chef Cannavacciuolo (nella versione italiana).
E così lo chef arriva, fa un pasto di prova – che in genere è un pranzo – per potersi accertare del livello della cucina, della qualità del servizio e per poter constatare di persona cosa ci sia che non va e poi decide come muoversi.
In genere, dopo aver parlato con proprietari e dipendenti del locale, Cannavacciuolo riformula da zero il menù, provvede ad insegnare le nuove ricette agli chef e rimoderna anche un po’ il locale.
Quando lui va via insomma tutto va alla perfezione. Ma dopo cosa accade ai ristoranti che hanno fatto parte di Cucine di Incubo?
Possiamo partire subito dando un po’ di numeri: tra quelli che hanno partecipato alle prime 8 stagioni – in cui si contano 67 ristorati – 18 hanno chiuso e 8 hanno cambiato gestione.
Per poter comprendere meglio, basti pensare che in UK, su 5 stagione, 8 ristoranti hanno chiuso e 3 sono stati venduti.
In ogni caso, possiamo fare un esempio pratico: cosa ne è stato de Le Lanterne a Roma?
Ecco cos’è accaduto a Le Lanterne dopo Cucine da Incubo
Le Lanterne, un ristorante romano, ha partecipato a Cucine da Incubo circa 9 anni fa, ma poi cosa ne è stato dopo?
All’inizio, quando Antonino Cannavacciuolo arrivò, sembrava essere il tipico locale per turisti, un po’ desolato, con un menù appunto da incubo.
9 anni dopo cos’è cambiato? Dal punto di vista prettamente estetico quasi nulla: il locale è rimasto pressoché lo stesso.
Ed il menù? Quello che aveva proposto lo chef è sparito completamente e, come ha affermato Emilia Karaš, la proprietaria del locale, è durato solo per quella puntata.
Come lei stessa ha affermato: “Non che i piatti che ci ha proposto non fossero buoni, ma lo chef non ha considerato che Roma ha degli standard per i turisti: non puoi servire un piatto di cozze, devi comunque avere in carta le ricette tradizionali”.
La Karaš però ha aggiunto anche che quella è servita loro molto come esperienza, soprattutto alla luce del fatto che ha permesso loro di risolvere problemi abbastanza seri che avevano, come quelli di comunicazione.
Ma come funziona il format dall’inizio? In questo caso sono stati loro ad inoltrare una domanda di partecipazione e sono stati contattati.
A quel punto tutta la troupe è arrivata a Roma e lì è rimasta una settimana. Come Emilia Karaš ha affermato: “Hai una settimana per girare: il locale è invaso di persone che ti dicono cosa fare e cosa dire, selezionano delle comparse per strada per le cene che si vedono e alla fine danno una rinfrescata al locale”.
Come? Dando una rinfrescata alle pareti ed arredando il locale in maniera diversa. Il tutto nell’arco di una giornata.
Se sei fan del programma poi ecco cos’è accaduto anche a La Tana degli Elfi dopo la fine di Cucine da Incubo.
In ogni caso, la buona notizia è che Le Lanterne, dopo la fine del format, è ancora perfettamente in vita.