Ancora polemiche per Alessandro Borghese: questa volta la causa non sono sue dichiarazioni, ma è molto diversa. Ecco cosa sta accadendo.
Non si placano le polemiche su Alessandro Borghese. Per lo chef pare non esserci proprio pace.
Dopo la maxi polemica nata in seguito alle sua affermazioni sulla poca voglia di lavorare dei giovani, di recente sembrava che tutto per lui stesse andando per il meglio, soprattutto dopo l’apertura di AB – Il lusso della semplicità a Venezia.
Per lo chef questa era stata una rivincita, soprattutto alla luce del fatto che erano anni che sognava questo momento.
Già subito dopo l’acqua alta del novembre 2019, lo chef – che cucinò per una raccolta fondi di Confindustria – parlando con il sindaco Brugnaro, scoprì che il Comune voleva affittare una parte del palazzo del Casinò per aprire un ristorante.
Così decise di partecipare alla gara pubblica presentando un progetto ed alla fine riuscì a vincere ed a conquistare quello spazio.
Nel mentre la pandemia, la crisi del mondo della ristorazione, la ripresa troppo lenta. E così la realizzazione del suo sogno è dovuta slittare ed ha impiegato quasi 3 anni a concretizzarsi.
Adesso però finalmente c’è stata la tanto agognata inaugurazione e tutti hanno potuto ammirare il ristorante, che sorge appunto al piano terra di Palazzo Ca’ Vendramin Calergi (lo stabile cinquecentesco dove si trova il più antico casinò del mondo fondato nel 1638).
740 metri quadrati totali – di cui 400 occupati dalla sala interna e 340 per lo spazio esterno con tanto di giardino e vista sul Canal Grande – 30 coperti per il menu gourmet e 50 per il bistrot: il ristorante di Borghese è elegante negli arredi, riuscendo a coniugare arte e cucina, tradizione ed innovazione, antichità e modernità.
Gli spazi interni infatti sono adibiti a galleria d’Arte temporanea e grande importanza è stata data ad elementi tipici della tradizione veneziana.
Sappiamo inoltre che la formula del ristorante sarà molto simile a quello milanese e quindi più vicina ad un bistrot che ad un ristorante tradizionale e che questo resterà aperto dalla mattina alle 10 per il brunch alla sera.
Fin qui tutto bene, se non fosse che sono stati i piatti proposti (e, soprattutto, i prezzi) a scatenare ulteriori polemiche intorno ad Alessandro Borghese. Ecco cosa sta succedendo.
Le (nuove) polemiche su Alessandro Borghese che hanno spaccato in due il web
Sappiamo che il menù di AB – Il lusso della semplicità di Venezia, comprende una proposta gourmet e ricette locali come sarde in saor e risotto di Gò, risotto insaporito dal ghiotto (il tipico pesce della laguna).
Non mancano però ovviamente anche i piatti più richiesti del ristorante milanese come l’agnello alla torba oppure la famosissima cacio e pepe dello chef.
Quest’ultima nello specifico è diventato ormai quello che potremmo definire il cavallo di battaglia di Alessandro Borghese, ma è divenuta anche la causa scatenante delle polemiche nate di recente.
La cacio e pepe infatti – talmente celebre da essere anche la protagonista del libro dello chef pubblicato nel 2018 ed intitolato proprio “Cacio&Pepe. La mia vita in 50 ricette” – è stata tacciata di essere troppo costosa.
Il suo prezzo ammonta a 28 euro e per il web è decisamente troppo. Anzi, per una parte del web potremmo dire, perché soprattutto i social sono letteralmente divisi a metà.
C’è infatti chi crede che il costo per un piatto di pasta così “tradizionale” sia esagerato e chi, invece, ritiene che sia congruo alla sua importanza, considerando che questo non è un semplice piatto, ma è appunto il cavallo di battaglia di Borghese e che quindi valga la pena assaggiare quello preparato da lui, anche per questa cifra.
Insomma, c’è chi dà ragione allo chef e chi, invece, gli sta dando contro. E lui per adesso non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla faccenda.
Nel frattempo, se vuoi sapere di più sul ristorante veneziano di Alessandro Borghese, ecco tutto ciò che c’è da sapere.
In ogni caso, negli ultimi mesi, sembra davvero che per lo chef non ci sia proprio pace.