Siamo giunte al cenone di Capodanno, è il momento di mettere a punto la preparazione del cotechino con le sue immancabili lenticchie, uno dei contorni più prelibati che ci sia, soprattutto quando si sposa con la carne!
Ogni ricetta del cotechino è personale, racconta la storia della tradizione, viene arricchita con aromi e spezie, dal pepe alla cannella, dalla noce moscata che gli regala un tono saporito e un profumo inconfondibile.
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Il cotechino gustoso che non deve mancare!
L’impasto insaccato del cotechino nella pelle, nelle zampette del maiale e in tutte le sue restanti parti, diventa un vero e proprio zampone, tipico del cenone di Capodanno. Parte integrante della categoria dei salumi che vengono spesso bolliti, protagonista di ricche pietanze nelle quali si accostano appunto dei purè, delle verdure a foglia verde, delle mostarde, delle salse ed infine proprio dei legumi.
Oggi vogliamo parlarvi però dei cotechini freschi, quelli che si possono acquistare dal nostro macellaio di fiducia ma anche al supermercato, se ne trovano davvero di buone marche. Diffidate dai cotechini precotti, purtroppo appesantiti da sostanze che deturpano l’integrità del prodotto d’origine. Il cotechino fresco infatti resta molto sodo, saporito e asciutto ma soprattutto super aromatico. Quello precotto ha un sapore totalmente differente e spesso risulta essere troppo salato.
- È necessario mettere il cotechino in una pentola colma di acqua inizialmente fredda. Aggiungere magari qualche parte di odori, il sedano, la carota, aromi a piacere. Iniziamo quindi ad accendere la fiamma e a regolarla al minimo. Non appena sentiamo il bollore abbassiamo il fuoco e aggiungiamo un pochino di acqua fredda.
- Il tempo di cottura per un cotechino fresco si aggira attorno alle due ore, ovviamente da calcolare dall’inizio dell’ebollizione. Dipende anche dalle dimensioni dell’insaccato. Per accertarsi della cottura, possiamo pungerlo con lo stecchino che deve penetrare agevolmente all’interno del nostro cotechino. Bisogna lasciar poi il cotechino nel suo brodo, a fuoco spento, nella pentola bella capiente con coperchio.
Ora che abbiamo cotto il cotechino possiamo occuparci del resto, possiamo abbinare quindi anche un cremoso purè di patate, ma la scelta che si sposa meglio, che portafortuna sul finire del cenone di Capodanno, per aprire un nuovo anno all’insegna di notizie e eventi positivi, sono sicuramente le lenticchie.
- Il soffritto è importante. Spiriamo una costola di sedano, aggiungiamo una carotina, sbucciamo lo scalogno e facciamo di tutto un trito grossolanamente, aggiungiamo a piacere una foglia di alloro oppure qualche ciuffo di salvia e rosmarino, facciamo appassire il tutto con un filo d’olio extravergine Doliva fino a che tutte le verdurine non si saranno ammorbidite.
Il segreto del rafano!
- Possiamo ora calare le lenticchie, considerate almeno 50 g a persona. Se le lenticchie sono secche sapete già che avranno bisogno di una fase di ammollo precedente. Quindi sciacquatele per bene e versatele nella pentola del soffritto. Tornando al cotechino possiamo svelarvi che la nota che gli conferisce un sapore unico è senz’altro il rafano o cren. Bene è riuscire a reperire la radice fresca, basterà pelarla e grattugiarla versandone un paio di cucchiaini, di rafano esistono anche molte salse pronte reperibili al supermercato.
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Quando la cottura del cotechino sarà ultimata vi basta sollevarlo dalla pentola, con l’aiuto di una pinza, trasferirlo su un tagliere e affettarlo a fette belle spesse, servirlo nei piatti vicino alle lenticchie belle calde con le erbe aromatiche, i cucchiaini di rafano, ne basta uno a porzione, o se volete due o tre cucchiaini di mostarda. Ecco svelata la ricetta della tradizione che a Capodanno non può mancare!