Quando si cucinano i cardi può capitare che permanga un sapore amarognolo: ecco il trucco per eliminare l’amaro.
I cardi sono verdure tipicamente invernali che ricordano nell’aspetto il sedano per essere fatti anch’essi a coste. Assaggiandoli però noteremo come invece il sapore sia simile a quello dei carciofi.
Del resto i cardi, definiti anche gobbi, in alcune regione del centro Italia come l’Umbria o la Toscana, appartengono alla famiglia delle Asteraceae, la stessa dei carciofi. Si tratta di una pianta erbacea, il cui nome scientifico è Cynara cardunculus.
Noto per il suo sapore piuttosto amarognolo, il cardo era già coltivato ai tempi dei Romani. In Italia fa la sua comparsa con l’arrivo del freddo quindi la stagione va da ottobre, novembre a febbraio. Ma qual è il trucco per togliere l’amaro dai cardi? Scopriamolo.
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I cardi non sono verdure semplici da preparare, o meglio, conoscendo i trucchi per farlo, sì. Queste verdure così coriacee sono a volte difficili da trattare perché vanno prima pulite molto bene altrimenti possono risultare immangiabili.
Non solo, tra gli inconvenienti dei cardi c’è anche il fatto che si ossidano subito diventando neri proprio come i loro “cugini” carciofi e possono anche risultare amari nonostante la cottura.
Insomma, preparare i cardi richiede non poche conoscenze, quindi prima di improvvisarci in cucina, ecco alcuni accorgimenti da seguire. Grazie ad un semplice trucco potremo eliminare l’amaro dei cardi e gustarli al meglio nelle nostre ricette.
Fritti, al forno, in parmigiana, a sformato, ripassati in padella, in besciamella e via dicendo. Possiamo spaziare in molte ricette, peraltro anche deliziose. Qui scopri come cucinarli. Ma prima devono essere trattati in un certo modo onde evitare di incorrere in quel tipico sapore amarognolo che li contraddistingue.
Per evitare che diventino troppo amari devono prendere meno luce possibile, alcune varietà infatti vengono coltivate ricoprendo tali ortaggi di terra. Non solo, quando li acquistiamo dovremo scegliere cardi dalle coste bianche. Se si presentano delle sfumature rosate significa che i cardi sono vecchi, al contrario se i cardi sono di color verde saranno ancora più amari ma anche fibrosi.
Ne esistono di diverse varietà tra queste quella più buona, perché meno amara e coriacea, è lo Spadone o Gobbo di Monferrato che ha una curvatura proprio perché viene coltivato interrandolo, al fine di ottenere un cardo più morbido e dolce.
Inoltre, c’è differenza tra i cardi selvatici e quelli coltivati. I primi saranno molto più difficili da trattare perché più duri e amari.
Per conservarli al meglio devono stare al fresco, ideale è nel ripiano più basso del frigorifero o all’esterno se è inverno e fa molto freddo. Evitiamo però di tenerli sul bagnato altrimenti marciscono. Nel momento in cui decidiamo di cucinarli allora andranno puliti, mai prima, onde evitare che anneriscano.
Anzi, per evitarlo è bene man mano che si puliscono togliendo i filamenti esterni con un pelapatate così da eliminare la parte più coriacea, vanno messi dentro a una ciotola di acqua fredda acidulata con del succo di limone.
Fino a che non li andremo a cuocere quindi vanno tenuti nell’acqua e limone, onde evitar che scuriscano e che diventino ancora più amari.
E qui arriva il trucco. Per eliminare l’amaro dai cardi però il segreto è aggiungere nell’acqua di cottura degli stessi un cucchiaio di farina ogni due litri d’acqua, all’incirca.
Quindi, quando mettiamo a bollire i nostri cardi, dopo averli ben puliti e tagliati, dovremo cuocerli aggiungendo nella pentola oltre all’acqua e un po’ di succo di limone anche della farina. Non solo, c’è anche chi mette un paio di cucchiaio d’olio d’olio o del burro. E infine, un altro metodo è aggiungere un bicchiere di latte ogni litro d’acqua.
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Il trucco quindi sta nell’aggiungere nella pentola dove andremo a lessare i nostri cardi alcuni semplici ingredienti che tutti abbiamo in casa utili ad eliminare l’amaro. Una volta cotti potremo adoperarli in tutte le nostre preparazioni.
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