Scopriamo oggi qual è il segreto per ridurre le calorie della pasta che spesso vanno ad inficiare sul nostro regime alimentare, soprattutto quando vogliamo perdere qualche chilo di troppo. Esiste infatti un trucco grazie al quale puoi mangiare pasta senza rimorsi, scoprilo subito!
Per restare in forma spesso e volentieri, per paura di ingrassare, si evitano quelli che fanno parte della categoria dei macronutrienti, precisamente i carboidrati. Non c’è nulla di più sbagliato, sappiamo bene che i carboidrati si aggiudicano il primo posto nella catena alimentare, quindi, vanno inclusi anche in una dieta ipocalorica.
Pasta: con questo trucco potrai mangiarla senza rimorsi!
Detto ciò, sfatiamo il mito della perdita di peso se eliminiamo pane pasta dalla nostra dieta, vanno invece mangiati ma con moderazione, nelle giuste dosi, ovviamente segnalate e impostate da uno specialista della nutrizione, e soprattutto saper scegliere le farine giuste che si andranno a consumare quando la si vuole fare in casa è sicuramente un parametro da considerare, ma c’è qualcos’altro da sapere quando andiamo a comprarla.
Esiste un furbo trucco per consumare la pasta, non ci riferiamo ovviamente a dosi eccessive ma allo standard di circa 80 g di pasta al dì, basterebbe infatti preferire gli spaghetti. Non sono soltanto dietologi, nutrizionisti, medici a sostenerlo. In merito a ad uno studio portato avanti all’Università della California, si è scoperto che consumando gli spaghetti, ovviamente cotti al dente e poi lasciati per poco stiepidire, grazie all’indice glicemico più basso, non influenzano negativamente un regime alimentare incentrato sulla perdita di peso.
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Vediamo ora quali sono gli spaghetti cucinati nel modo migliore quando sei a dieta, ovviamente sono tutti quei tipi di spaghetti nei quali il processo di gelatinizzazione dell’amido porta ad un quantitativo minore di zuccheri. Qualsiasi tipo di spaghetto andrà bene. Ovviamente anche i formati di pasta giocano un ruolo fondamentale sul nostro indice glicemico. Infatti la pasta corta come ad esempio i fusilli, rigatoni, le penne hanno un indice maggiore rispetto agli spaghetti.
Questo accade proprio perché la lavorazione della pasta include una cristallizzazione dell’amido e di conseguenza a porta dei tempi di digestione di assimilazione molto più prolungati. Un altro parametro del quale tener conto è sicuramente la cottura al dente, cosicché lo spaghetto mantenga la sua tenacità purché la pasta sia di vera qualità.