Cara mamma, vediamo come dosare sale per le pappe, quale utilizzare ma soprattutto quando possiamo iniziare a utilizzarlo per condire tutte le loro pietanze.
Il sale, anche se consumato con moderazione, non si mostra infatti, talvolta, un’aggiunta benefica alle pietanze dei più piccoli. Possibili rischi riguardano infatti lo sviluppo di una pressione alta con conseguenti problemi cardiaci. Quando ti stai cimentando in una ricetta, soprattutto non abituale ma creativa, la tentazione di aggiungere un pizzico di sale e quasi inevitabile. Anche abituare il tuo bimbo a sapori forti può compromettere poi la proposta delle pietanze meno saporite.
Sale nella pappa: quando, quanto e quale
Moltissime associazioni di pediatri si sono infatti mossi per cercare in tutti modi di limitare il consumo di sale. Ma quanto mettere di sale nella pappa dei più piccoli e soprattutto quanto? C’è un sale in particolare da scegliere durante lo svezzamento? Una delle prime indicazioni dello svezzamento da seguire alla regola è quella di non aggiungere sale nelle pappe. Troppo sale fa male si sa, incide sulla pressione e sul buon funzionamento cardiovascolare negativamente ma anche eliminarlo non è buona norma basta aggiungerne, anche per gli adulti, precise dosi con parsimonia.
Quale sale scegliere?
Il sale da scegliere prima di tutti è sicuramente quello iodato, quello contenente appunto lo iodio che si mostra come una fonte preziosa per la salute e il benessere di tutti. Altra cosa di cui fare attenzione è sicuramente la qualità del sale iodato che andiamo ad acquistare. Preferire sempre prodotti biologici, ma non solo, optando anche per la variante sale iodato integrale.
Lui audio è indispensabile per un buon funzionamento degli ormoni tiroidei, ormoni che svolgono un ruolo davvero incisivo nella fase di crescita dei bimbi, Aiuta gli adulti a mantenere un corretto equilibrio metabolico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci tieni ad indicare che il sole non va aggiunto le pappe dei piccoli prima dei nove mesi di vita poiché i loro reni non sono ancora sviluppati al tal punto per poi filtrare i sali.
La dose giusta di sale
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il sale non va aggiunto alle pappe dei bimbi prima dei nove mesi di vita. Questo perché i reni dei più piccoli non sono ancora sviluppati a tal punto di riuscire a filtrare i sali. Trascorso questo tempo puoi iniziare ad introdurre il sale iodato nell’alimentazione ma senza superare la dose massima di 2 g al giorno. Potrai insaporire le pietanze che proporrai al tuo bimbo, servendoti della dose simile a quella dell’adulto intorno ai sette anni e non prima. Ti ricordiamo inoltre che qualsiasi persona adulto o bambino da sette anni in poi dovrebbe consumare non più di 6 g al giorno di sale, più o meno un cucchiaino.
Insaporisci diversamente
Però inviare al sapore più deciso dei piatti che proporrai al tuo bimbo puoi optare per questi validi suggerimenti: non aggiungere sale prima dei nove mesi di vita, preferisci tutti gli alimenti a basso contenuto di sodio ed evita i formaggi stagionati, i cibi precotti ogni scatola poiché prevedono sempre una scusa di qua giunta di sale, quelli fritti, Che ne assorbono tantissimo.
Serviti semplicemente di spezie, erbe aromatiche, aceto e limone
Attenzione: il sodio contenuto nel tradizionale sale da cucina è presente in enormi dosi in moltissimi alimenti. Il sale non iodato è presente in insaccati, alimenti già pronti, alimenti in scatola, talvolta alimenti surgelati, ma soprattutto nei dolcetti industriali confezionati. Per il tuo bimbo prediligi sempre le preparazioni fatte in casa, limitando l’uso di sale, utilizzando spaziando tra le aromatiche, utilizzando fantasia e creatività.