È vero che la pellicola per alimenti va usata solo per alcuni cibi? Su quali, mai e poi mai, dovremmo osare porla? Scopriamolo insieme in un elenco dettagliato.
Un po’ di pasta avanzata, un panino da portare a scuola o quel pezzo di formaggio ancora d finire: noi mamme abbiamo un amore spassionato per il cibo che possiamo confezionare a mettere da parte, senza paura di sporcare o di contaminazioni indesiderate.
In tale missione un’arma sembra aiutarci più delle altre: la pellicola per alimenti. Quel velo trasparente sembra perfetto per coprire e conservare quasi ogni alimento… ma le cose stanno veramente così?
In realtà la pellicola trasparente è uno strumento ben più insidioso di quanto possiate credere, decisamente lontano dall’essere adatto a ogni sorta di alimento e bisogno di qualche attenzione chetino ad oggi potremmo aver ignorato.
L’intoppo della pellicola per alimenti risiede nella sua stessa composizione. Si tratta essenzialmente di Pvc (cloruro di polivinile) ma con un’aggiunta che fa la differenza: alcune sostanze plastificanti vengono inserite per rendere la pellicola più plastica e aderente.
Queste sostanze hanno però una composizione simile a quella dei grassi naturali e, proprio in virtù della loro affinità con i lipidi organici, possono trasmigrare in piccola parte negli alimenti che contengono oli vegetali e animali.
Il rischio aumenta poi se il cibo con cui la pellicola entra a contatto è caldo.
Sotto accusa sono in particolare, il cloruro di vinile, monomero costituente questo tipo di plastica, una sostanza classificata come cancerogena, e il possibile contenuto di plastificanti (ftalati), aggiunti al polimero durante la produzione per conferire flessibilità ed elasticità. Gli ftalati sono noti interferenti endocrini e in caso di contatto con alimenti oleosi, o comunque contenenti grassi, tendono a fuoriuscire dalla matrice di PVC e a migrare nell’alimento.
Cinque in particolari sono gli alimenti per cui vi sconsigliamo l’uso della pellicola trasparente:
Decisamente meglio preferire le pellicole a base di polietilene (PE), relativamente più recenti: se è infatti vero che essa si presenta come meno aderente e flessibile, e anche meno capace di isolare gli alimenti in esso contenuti, appare comunque chimicamente più stabile ed è adatta ad alimenti grassi e contenenti alcol.
In alternativa si possono sperimentare le soluzioni più moderne come i coperchi in silicone o i sempre più apprezzati fogli in cera d’api, un’alternativa ecologica, sana e naturale per avvolgere la merenda ed il pranzo per la scuola e fuori casa.
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